Inserita in Cronaca il 21/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LEGA DIFESA DEL CANE - Codrongianos (SS) – Deportazione di cani in un canile da 900 posti e fuori provincia.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Porto Torres: Ci batteremo fino alla fine per tutelare i diritti degli animali.
Cani trattati come merce da impacchettare e spedire altrove. E’ quello che sta accadendo a Codrongianos (SS) dove nulla e nessuno è riuscito a far desistere il Comune dal progetto di chiudere il canile consortile che, oltre ai trovatelli del luogo, ospita, o meglio ospitava, visto che la deportazione è stata messa in calendario a partire da lunedì 19 gennaio, anche quelli di altre cittadine convenzionate.
Non sono stati ritenuti argomenti validi da Sindaco e Giunta né la gestione virtuosa della sezione LNDC di Porto Torres, presieduta da Sebastiano Candidda, che aveva assicurato una situazione di benessere agli ospiti a quattro zampe, come richiesto dalla normativa vigente né la prospettiva che, nel tempo, il risparmio realizzato grazie alle adozione dei cani che un volta “accasati” in via definitiva presso famiglie idonee, non gravando più sul bilancio, avrebbe consentito di compiere i lavoro necessari alla messa a norma e al mantenimento della struttura.
Incurante di quanto stabiliscono sia le leggi nazionali sia quella regionale che mettono in evidenza l’importanza della qualità della vita degli animali il primo cittadino, dimenticando che è lui stesso il responsabile del benessere degli animali sul proprio territorio, ha comunicato che “la custodia e cura dei cani randagi del Comune di Codrongianos è stata affidata al Movimento per la biodiversità”proprietaria del canile Europa, di Olbia (OT)”. Quindi i cani finiranno in una struttura di un’altra provincia e di conseguenza con una diversa Asl di competenza, una struttura distante circa 90 chilometri, parecchi in più di quanto stabilito dalla normativa che parla chiaramente di 50 chilometri massimo. E per di più in un luogo di ricovero dal passato controverso, con alle spalle ben cinque denunce per maltrattamento sempre annullate da relative sentenze.
Inoltre come osserva Candidda “Il trasferimento fuori provincia avrebbe la conseguenza che il Servizio Veterinario della Asl di Sassari non potrebbe svolgere le previste funzioni di salvaguardia del benessere sugli animali ricadenti sotto la propria giurisdizione. Tali funzioni, infatti, possono essere svolte e assicurate solamente all’interno del territorio di propria competenza. Ragion per cui i cani catturati nel territorio Sassarese potranno avere solo iscrizione all’anagrafe e inserimento del microchip ma non vaccinazione, sterilizzazione, controllo sulle malattie infettive e sulle zoonosi come invece impone la normativa comunitaria, nazionale e regionale. In questo caso specifico quindi i suddetti protocolli sanitari non verrebbero quindi effettuati né dal Servizio Veterinario della Asl di Sassari e neppure dal quello della Asl di Olbia.
Ma non è tutto. Essendo convenzionato con una miriade di comuni di tutta la Sardegna e avendo un capienza di 900 posti di quali quasi 800 occupati, l’Europa non può certo offrire le cure, le attenzioni, il confort, gli spazi di un canile medio - piccolo e gestito da un’associazione come la Lega del Cane la cui missione è considerare i rifugi “stazioni” di passaggio in attesa di una collocazione in una casa dove i cani diventino a tutti gli effetti membri della famiglia. In ogni caso la LNDC di Porto Torres non ha intenzione di arrendersi e darà battaglia percorrendo tutte le vie previste dalla legge affinché i diritti i queste creature vengano rispettati. Per aiutare la sezione nella sua lotto in difesa della legalità invitiamo tutti a firmare la petizione.
21 gennaio 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
|
|
|
|
|
|
|