Inserita in Salute il 11/03/2013
da redazione
Giro di vite sul consumo dei farmaci in Sicilia
Nuovi tagli in arrivo per contenere la spesa farmaceutica. Saranno adottati dall’assessorato regionale alla sanità, considerato che in Sicilia secondo le stime ci sono consumi in merito che sono due o tre volte superiori a quelli Nazionali. Il Governo ha imposto per il 2013, per quanto riguarda la spesa farmaceutica nella Regione Siciliana, di scendere all’11,35 per cento dello stanziamento totale (secondo gli ultimi dati è attualmente del 14 per cento). Secondo l’assessore alla salute, Lucia Borsellino, è necessario ridurre il numero di farmaci prescritti inducendo di conseguenza ad un minor consumo. Inoltre bisogna intervenire sui ticket. A livello nazionale la spesa media pro capite per i farmaci è di 150 euro ma in Sicilia sale fino a 180. In base a quanto indicato dall’assessore Borsellino, si annuncia una stretta nelle prescrizioni di “farmaci usati nel diabete, antipertensivi, ipolipemizzanti, antibatterici per uso sistemico. E ancora va ridotta la spesa per i farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa, per quelli per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie e per gli inibitori della pompa acida. “Per queste classi di farmaci – prosegue l’esponente del Governo Regionale - saranno introdotti dei parametri specifici di consumo allo scopo di allineare la spesa regionale a quella nazionale. Si interverrà sui comportamenti prescrittivi a rischio di inappropriatezza anche con l’applicazione di eventuali sanzioni”. Sono già state date direttive ai manager delle Asp per aumentare i controlli sulle prescrizioni. Secondo l’assessorato la manovra di riallineamento ai dati nazionali sarà graduale. Ma il decreto firmato dalla Borsellino lascia aperte le porte a soluzioni più repentine indicando la possibilità di “modifiche al ticket sulle prestazioni che si riterranno opportune, anche in relazione all’andamento dei consumi farmaceutici e della relativa spesa”. Se, in pratica, la spesa non calerà agendo sulle prescrizioni si potrebbe aumentare il ticket per frenarla. Ma questa è l’ultima ipotesi. “In questa fase – conclude la Borsellino - per il cittadino non cambierà nulla, se si esclude l’obbligo di consumare meno medicine”.
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