Inserita in Un caffè con... il 16/03/2021
da Cinzia Testa
Come la chiusura delle palestre ci rende facili prede del Covid
Oggi vogliamo soffermarci su di una misura del governo che si protrae ormai da un anno, pensata per contrastare gli effetti nefasti del Covid 19, ma che in realtà rischia di creare le condizioni per renderci prede facilmente attaccabili: la chiusura delle palestre.
Questa misura, oltre ad aver messo in ginocchio l’intero settore dei lavoratori sportivi sta creando uno stallo della società pericoloso: se il virus colpisce prevalentemente i soggetti fragili, ci si chiede perché ci venga impedito di fare attività motoria che sicuramente irrobustisce il corpo procurando beneficio al fisico ed alla mente. È uno dei tanti misteri che caratterizzano questo momento a dir poco singolare che l’intera popolazione mondiale sta vivendo. Impedire di praticare attività sportiva per impedire il contagio è una contraddizione in termini; dovrebbe essere l’esatto contrario: fare sport in sicurezza per creare le condizioni di prevenzione e quindi di non fragilità del soggetto.
Per carità, nessuno chiede di esercitare sport di contatto, o di procurare assembramenti; proprio per questo, pensiamo che impedire l’attività motoria, anche in condizioni di sicurezza e con le dovute cautele, possa essere un beneficio e non un rischio. Queste riflessioni non sono però state prese in considerazione dal governo entrante, che continua, in linea col governo precedente, ad adottare politiche volte a creare le condizioni di fragilità che favoriscono l’attacco del virus, anche secondo i dati forniti dal sistema sanitario.
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