Inserita in Cronaca il 20/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Tavola rotonda a Trapani e marcia per la pace ad Alcamo Ad Alcamo prima della preghiera conclusiva una corda riannoda tutti i messaggi dei giovani della Diocesi per la pace
La pace si realizza lavorando alla radice, dove si genera ogni forma di violenza, guardando in faccia tutte le “periferie”: luoghi impoveriti dall’individualismo dove la società abbandona una parte di sé. Da questo desiderio nasce l’iniziativa dell’Azione Cattolica diocesana e della Consulta per le aggregazioni laicali che anche quest’anno ha organizzato il “week-end per la pace” sul tema del messaggio del papa “Non più schiavi ma fratelli”. Sabato 24 Gennaio alle ore 18.30 a Trapani presso il polo culturale “San Rocco” una tavola rotonda a più voci con alcune testimonianze per guardare in faccia le periferie dell’accoglienza in famiglia di figli disabili, con la testimonianza dei coniugi Patrizia e Francesco Garuccio e la loro esperienza di “famiglia aperta"; del carcere con la testimonianza di Monia Bonura volontaria presso la Casa Circondariale “San Giuliano”; quella degli immigrati con l’intervento di don Aldo Giordano, il parroco dei migranti a Salingrande e direttore dell’Ufficio diocesano per le migrazioni. L’incontro sarà aperto dall’intervento del vescovo Pietro Maria Fragnelli, che presenterà il messaggio di Papa Francesco. Domenica 25 Gennaio la scelta di scendere in strada con una Marcia per la pace che si terrà nel pomeriggio nel centro di Alcamo. Con punto di ritrovo e partenza da Viale Europa (parrocchia del Sacro Cuore) alle ore 15:30 e conclusione (intorno alle ore 18.00) presso la Chiesa Madre dove tutti i partecipanti alla marcia uniranno con una corda i messaggi portati per le vie della città di Alcamo a voler sottolineare che la pace interessa tutti e solo insieme potremo conquistarla. La marcia si concluderà con la preghiera per la pace per vincere ogni forma di fondamentalismo soprattutto nei luoghi in cui è più minacciata: in medio-oriente e nell’est dell’Europa, in Messico, nell’Africa insanguinata da nuovi conflitti.
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