Inserita in Un caffè con... il 15/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Giuliano Bertolini
Da un po’ di tempo in città imperversano dei tali che si fanno chiamare Amministratori, alcuni ricoprono le più alte cariche elettive comunali, altri i ruoli amministrativi più prestigiosi della città. Questa banda scorazza per la città a rovinare e distruggere ciò che di bello rimane ai cittadini trapanesi. E cosi come se non bastasse la tragica fama di territorio più mafioso d’Italia, questo esercito del nulla dalle ultime elezioni ad oggi ne ha combinate di tutti i colori rafforzando in questo modo la nostra immagine negativa. La banda come tutte le organizzazione criminali si è mossa dapprima con discrezione quasi sottovoce iniziando con piccoli atti come lasciare al buio la città per le festività natalizie o instituire una ZTL incomprensibile generando un po’ di caos automobilistico. La banda avendo preso controllo della città e constatando che l’indignazione dei cittadini si risolve nel contattare Striscia La Notizia, negli ultimi mesi la cricca di incompetenti ha fatto l’impossibile. In un escalation di malefatte è possibile elencare l’aumento del 30% dello stipendio dei consiglieri comunali (in un territorio dilaniato dalla disoccupazione) e l’installazione di scenografie teatrali in polistirolo e gesso in giro per la città in uno stupido tentativo di sopperire alla mancanza delle luminarie natalizie(indimenticabile la sfinge egizia sul corso principale del centro storico). Ma veniamo ad oggi 15 gennaio, la banda di incompetenti sembra aver fatto il salto di qualità e dalla semplice distruzione dell’immagine della città è passata alla materiale distruzione dei simboli della città. Questa mattina Trapani si è svegliata con Torre di Ligny imbiancata, fresca fresca di intonaco. Credo che qualche trapanese sgranando gli occhi alla candida visione ha pensato alle eccezionali nevicate di capodanno sperando in eventi metereologici simili, e invece no, è tutto terribilmente vero e reale. La torre dei due mari, del Mar Tirreno e del Canale Di Sicilia, costruita nel 1671 e sede di un museo della preistoria da questa mattina è interessata da dei lavori di rifacimento del prospetto che sostituirà il precedente realizzato con tufo a vista tipico dell’epoca di costruzione con un immacolato prospetto bianco in stile neopalazzinaro. La gravita e l’indecenza di questi interventi risiede sia nel mancato rispetto della costruzione originale che di certo non prevedeva intonaco e vernici, sia nella assurda circostanza che i lavori sono eseguiti da semplici operai edili e non da professionisti del restauro. Purtroppo lo scempio è quasi completato e sarà difficile tornare indietro, ma la responsabilità di questo atto cosi grave per la città deve essere necessariamente accertata. Chi ha sbagliato deve pagare e si deve dimettere. Questa volta sindaco, giunta, progettista, direttore dei lavori, dirigenti vari della sovrintendenza ai beni culturali facciano un passo indietro, la banda va fermata e con essa la dilagante incompetenza dei nostri amministratori.
Giuliano Bertolini 15/01/2015
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