Inserita in Cronaca il 16/04/2013
da redazione
Acqua, condotta riparata. Tregua tra Trapani ed Erice
Attendere prego. La vicenda della ormai chiamata (anche perché di questo, alla fine,si tratta)guerra dell’acqua fra Trapani ed Erice,per qualche giorno rimarrà sopita e speriamo che possa essere definitivamente messa nel dimenticatoio anche se, da questo punto di vista, l’ipotesi è solo auspicabile e non probabile. Per due ordini di motivi: 1) quanto rimarrà funzionante ed a pieno regime il dissalatore di Nubia? 2)come finirà la questione giudiziaria aperta, perché atto dovuto, dalla Procura della Repubblica di Trapani dopo la denuncia di Tranchida e dell’assessorato regionale?
Da ieri pomeriggio,intanto,la macchina della guerra chiamata dissalatore (e pensare che dovrebbe, invece, essere macchina della vita, considerato che rende utilizzabile ma non potabile l’acqua del mare,ndr)funziona come dovrebbe. I lavori sulla condotta che ha causato i disagi nell’erogazione idrica e le furibonde liti fra i sindaci di Trapani ed Erice,sono stati completati e da ieri pomeriggio, dopo il “normale”periodo dedicata alla cosiddetta asciugatura delle saldature, le vasche sono state riempite nuovamente e l’acqua inoltrata nelle utenze casalinghe e commerciali del territorio.
Un sospiro di sollievo per l’agro-ericino dove la carenza dell’acqua si è sentita maggiormente rispetto al resto del territorio trapanese.
Ma anche,riteniamo,per i due sindaci di Erice e Trapani protagonisti di quella che possiamo definire una bruttissima vicenda che, aldilà delle rispettabili e perché no legittime posizioni di entrambi i primi cittadini, probabilmente è stata anche “farcita” di questioni personali e politiche che nulla hanno a che vedere con l’amministrazione della cosa pubblica. I giudizi, però, visto e considerato che della vicenda è stata interessata la magistratura, lasciamoli a chi li deve dare per lavoro. Quindi aspettiamo l’esito del lavoro dei giudici chiamati in causa e affidiamoci al comune buon senso per far sì, almeno, che non ci siano ulteriori strascichi fra i due Comuni.
La “guerra dell’acqua”, comunque, non ha partorito nessun vincitore ma solo feriti:i cittadini di entrambi i comuni che si sono ritrovati a tifare per un sindaco o per l’altro, come se fossero esponenti di fazioni opposte e non cittadini che distano, gli uni dagli altri,solo una manciata di chilometri in lungo o in alto. Guelfi e ghibelini di casa nostra, però, vivono ancora sotto la spada di Damocle che si chiama,in questo caso,dissalatore. E l’estate è,se non ce ne fossimo ancora accorti, praticamente arrivata.
NB
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