Inserita in Politica il 26/03/2013
da redazione
Sì del Commisario dello Stato
Il Commissario dello Stato Carmelo Aronica non ha trovato incostituzionale il disegno di legge che sostituisce le Province in Sicilia con i liberi consorzi. La notizia anticipata nella mattinata di ieri dall'agenzia di stampa Agi sul suo sito internet, è stata poi confermata dagli uffici di piazza Principe Camporeale, per i quali "non sono stati ravvisati profili di incostituzionalità”. “Eravamo certi - ha commentato Marco Forzese, presidente della I commissione legislativa dell’Ars e deputato del gruppo Democratici e riformisti per la Sicilia - della costituzionalità della legge che ha soppresso le province. Del resto il nostro Statuto Regionale è già parte della Carta fondamentale, ed in esso si parla di liberi consorzi”.
La norma a cui il Commissario ha dato l'ok, ha come effetto immediato quello di annullare le elezioni provinciali e determina l’arrivo dei commissari che si insedieranno alla scadenza naturale dei consigli e delle giunte in carica. La legge che ha ricevuto il definitivo "nulla osta" fissa anche i termini massimi per il commissariamento: il 31 dicembre del 2013, termine entro il quale dovrà essere varata la nuova norma. La riforma prevede, come noto, la soppressione delle Province che verranno sostituite dai liberi Consorzi di Comuni e che dovranno essere formati da almeno 150 mila abitanti ad eccezione di Palermo, Catania e Messina che diventeranno "città metropolitane". Secondo il Governatore Crocetta: "I consorzi saranno in tutto non più di dodici, o tredici".
Saranno sostituiti i commissari straordinari in carica a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge. Secondo le direttive, il Commissario della Provincia di Catania Antonella Liotta, quello di Ragusa Giovanni Scarso, di Trapani Luciana Giammanco e di Caltanissetta Damiano Li Vecchi lasceranno il posto a breve per fare spazio ai nuovi sostituti. che avranno il compito di portare le province verso la nuova forma.
Che prevede già un punto fermo: non più elezioni per giunte e consigli. Una decisione fortemente criticata dalle opposizioni, che hanno denunciato la volontà di governo e maggioranza di limitare, così, il diritto dei cittadini a esprimersi attraverso il voto. Un'accusa che si aggiunge a quelle di "incostituzionalità": la Costituzione siciliana, insomma, prevede le province, attraverso norme successive allo Statuto siciliano, che invece prevede i liberi consorzi di Comuni. Ma il Commissario ha detto di no: nessun motivo per impugnare la norma anche se l'Unione delle province ha fatto intendere di procedere con il ricorso alla Corte costituzionale. Questa riforma non sembra essere gradita a molti.
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