Inserita in Cronaca il 23/11/2014
da REDAZIONE REGIONALE
ROTARY - SOGNA UN FUTURO ANCHE TU…
PROGETTO DISLESSIA PER LE CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI DUE ISTITUTI COMPRENSIVI DEL TERRITORIO COMUNALE IL SERVICE DEL ROTARY DI CASTELLAMMARE SEGESTA TERRE DEGLI ELIMI
(Castellammare del Golfo / Tp, 22.11. 2014) È partito, stamattina, il progetto di service, del Rotary Club di Castellammare del Golfo Segesta Terre degli Elimi, denominato “Sogna un futuro anche tu…”, e finalizzato all’accertamento, in forma gratuita, grazie al contributo volontario dei soci Filippo Nobile e Vincenzo Bussa e del loro studio, il Centro Studio Pedagogico Clinico Victor di Palermo, presso due istituti castellammaresi diretti, con professionalità e competenza, della preside Graziella Sabella. Stamattina, l’incontro, il primo di una lunga serie, presso l’Istituto Pitrè di Castellammare, dove, i sei pedagogisti, hanno cominciato, alla presenza dei docenti curriculari un attento ed accurato screening. Per l’occasione con la preside Graziella Sabella anche il presidente del Rotary Clelia Anania ed alcuni soci, oltre a quelli impegnati nello screening, anche Maria Borruso. “Nella scuola il 10 - 15% degli alunni (2-3 per classe, da 50 a 75 mila in tutta Italia) ha difficoltà a svolgere le normali attività (leggere, scrivere, far di conto); nella scuola secondaria inferiore tale dato sale al 20 - 25%. Circa il 5% del totale della popolazione scolastica presenta disturbi specifici di apprendimento (DSA), definiti genericamente dislessia” ha precisato Filippo Nobile nel presentare l’iniziativa. “Un disturbo specifico di apprendimento, se individuato e affrontato in tempo, si può certamente ridurre” ha inciso la presidente Clelia Anania. “A partire da queste considerazioni, stante la gravità della situazione, diviene evidente la necessità di intervenire con urgenza per fornire mezzi e metodologie per dare risposta al problema: lo screening come risposta primaria” ha precisato Vincenzo Bussa, anche lui pedagogista impegnato nell’attività di servcice offerto dal Rotary Club. “Lo screening, nella sua prima seduta, è stato condotto su un numero considerevole di soggetti in maniera collettiva (contemporaneamente su tutti i soggetti) o in maniera individuale (ad un singolo soggetto). Esso non deve mai essere confuso con l’attività diagnostica, in altri termini, pur contemplando l’uso di alcuni strumenti e alcune procedure usate nelle attività diagnostiche, lo screening non è mai uno strumento diagnostico, esso infatti elude alcune informazioni indispensabili ai fini di una buona diagnosi (ad es. anamnesi personale e familiare, uso di test per l’apprezzamento del livello cognitivo globale, la valutazione del linguaggio recettivo/espressivo ecc). Uno screening di natura correlazionale, tuttavia, se costruito con buoni criteri di selezione si rileva fortemente correlato con le successive diagnosi di dislessia” ha continuato Filippo Nobile. Obiettivo del progetto è quello di effettuare uno screening per individuare situazioni di difficoltà di apprendimento negli alunni e fornire, nel contempo, agli insegnanti strumenti teorici e pratici per riconoscere i DSA e per intervenire a livello didattico. Lo screening è fondamentale nella scuola in quanto l’esigenza degli insegnanti sembra essere quella di poter segnalare ai genitori, con un minimo margine di errore, la probabilità che il loro figlio sia affetto da dislessia e quindi essere in grado di suggerire l’opportunità di effettuare una visita specialistica per una diagnosi vera e propria. Una diagnosi di dislessia richiede la disponibilità di operatori clinici esperti, che sono in numero ridotto rispetto alle necessità e che dovrebbero esaminare ciascun bambino della popolazione scolastica potenzialmente affetta, anche per poter escludere la presenza di disturbi. Per molti alunni l’esito dello screening rappresenta la prima segnalazione. Le attività di screening prevedono la presenza in del docente che svolgerà la funzione di osservatore, affinché possa approfondire la propria conoscenza dei vissuti emotivi, affettivi, sociali e relazionali dei propri alunni e la capacità di individuazione e risoluzione di eventuali difficoltà di apprendimento.
Filippo Nobile
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