Inserita in Sport il 03/11/2014
da redazione
Milan-Palermo 0-2: brividi a San Siro
Siamo in un periodo dell’anno che, credendoci o meno, mette del sacro terrore addosso. Halloween, il giorno dei morti, il Milan che gioca a calcio: non si scappa, qualsiasi cosa si decida di fare o di vedere, il sudore freddo è destinato a scorrere a fiumi sulle vostre schiene. E la gente lo subisce con quel piacere perverso che contraddistingue tutte le cose brutte e spaventose, che provocano repulsione e attrazione allo stesso tempo: chiedetelo ai circa 20.000 spettatori rossoneri, talmente coraggiosi da azzardare un incontro ravvicinato del terzo tipo con un Milan che fa spavento solo a nominarlo, un po’ come Voldemort in Harry Potter, Sauron nel Signore degli Anelli o Macchia Nera in Topolino. 20.000 anime in pena, costrette ad assistere per 93 minuti ad una tortura calcistica seconda solo ad epocali tragedie europee come Istanbul o La Coruña, e siccome i rossoneri quest’anno non giocano le coppe, han giustamente deciso di far rivivere quei momenti di passione trasformando un onesto Palermo nel Real Madrid di turno.
Le sensazioni sono, sin da subito, quelle di un disastro annunciato: innanzitutto i proclami televisivi che vedevano il Milan veleggiare agilmente verso quel terzo posto che più lo si nomina, più sembra una delle credibilissime rivelazioni di Adam Kadmon. Senza poi dimenticare il ritorno fra i pali di Diego Lopez che, pur essendosi reso protagonista di miracoli in stile moltiplicazione dei pani e dei pesci, bontà sua è sempre il preludio a disfatte figlie di fantozziani autogol. E siccome il Milan ci teneva a non deludere le attese, ecco che Zapata spiana subito la strada ai rosanero incocciando di testa, su calcio d’angolo, nella propria porta. È la vena realizzativa tipica di chi ha il miglior attacco in Serie A: non guarda in faccia a nessuno quando c’è da scagliarla dentro. Il Palermo ringrazia e ricambia prendendo a schiaffi quel poco che resta delle macerie milaniste: Vasquez sembra C. Ronaldo dopo una massiccia assunzione di efedrina, Dybala un culturista di un metro e sessantacinque ed ecco che lo 0-2 è servito, ancora una volta approfittando della discutibile lucidità calcistica del difensore colombiano.
Mediaset Premium ci regala momenti di grande realismo quando, dimenticando accesi i microfoni durante l’intervallo, spedisce in mondovisione l’ira dei tifosi rossoneri sotto forma di auliche frasi del tipo “Andate a zappare la terra”. Si va negli spogliatoi e, dopo soli 45 minuti, sembra che tutto ciò che di bello il Milan aveva fatto vedere in 9 giornate, anche se a sprazzi, sia stato spazzato via come immondizia ai lati di una strada. L’altra faccia della medaglia sono il Palermo ed i suoi tifosi, letteralmente sparati in paradiso dopo aver temuto un ritorno nella massima serie più breve del previsto: una squadra che sta raccogliendo quanto seminato (e perso) nelle prime giornate, frutto di una carica agonistica furiosa e di un atteggiamento che l’ha portata a giocarsi a viso aperto tutte le partite, senza alcun timore reverenziale. Il secondo tempo passa indolore, almeno per loro, ed è giusto così perché sarebbe stato un crimine toglierle 3 punti strameritati su un campo che li vedeva sconfitti da ben 4 anni. Per i tifosi milanisti invece, se le cose non cambieranno a livello societario e nei piani di mercato, si prospettano tante settimane di brividi calcistici.
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