Inserita in Economia il 31/10/2014
da redazione
CONFIMPRESE TURISMO ITALIA - SARNELLA: OGNI GIORNO PERDIAMO TERRENO E CONTINUIAMO A FARCI DEL MALE DA SOLI
"Leggere che anche la Germania supera l´Italia per quanto riguarda le presenze e i flussi turistici conferma che continuiamo a sbagliare le politiche di promozione e la gestione in toto del settore turistico. Ogni volta che esce qualche statistica internazionale l´Italia ne esce sconfitta, se ieri il sorpasso ai danni dell´Italia era della Spagna, ora è la Germania a superare il nostro paese. Se non prenderemo seriamente il toro per le corna domani assisteremo, impotenti, a nuovi sorpassi da parte di qualche paese emergente più organizzato e competitivo. Conosciamo bene i motivi del nostro ritardo: promozione insufficiente, operazioni di marketing poco incisive, incapacità ad attrarre nel nostro paese turisti asiatici e cinesi nuovi segmenti di mercato, cavilli burocratici che impediscono ai privati di lavorare con competitività, leggi e leggine che rendono tutto più complicato, eccessiva tassazione e la stretta creditizia voluta dalla banche. Ci stiamo facendo del male da soli e non facciamo nulla per arrestare la continua perdita di posizione", è quanto scrive in una nota Giuseppe Sarnella, Presidente di Confimprese Turismo Italia, alla luce dei dati pubblicati dall´Ufficio federale di statistica tedesco. "Rimango basito e interdetto quanto vedo l´inerzia della classe dirigente di questo paese che vuole evidentemente far restare zoppo un cavallo, come quello del Turismo, che genera il 10% del Pil e 3 milioni di posti di lavoro e che, se condotto in modo serio e strategico, potrebbe generarne molti di più e rappresentare una svolta per i giovani italiani alla ricerca di un impiego. Domandiamoci perchè abbiamo l´oro in mano e non siamo in grado di offrirlo nella giusta maniera e venderlo al giusto prezzo, domandiamoci perchè i turisti di tutto il mondo preferiscono visitare Friburgo e Colonia piuttosto che le Dolomiti e le nostre città d´arte", prosegue Sarnella. "Nessun privato avrebbe buttato al vento milioni di euro per creare un sito come Italia.it, nessun manager dotato di buon senso avrebbe creato enti e istituti di promozione del turismo improduttivi e doppioni di se stessi. Questo deve far riflettere chi oggi ha la possibilità di organizzare le politiche del turismo in vista dell´Expo del 2015. Non possiamo più vivere di rendita, dobbiamo essere agili, intelligenti, veloci, strategici e produttivi. Il brand Italia continua a piacere ed è da questa certezza che deve ripartire il nostro turismo", conclude il Presidente di Confimprese Turismo.
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