Inserita in Cronaca il 14/03/2013
da redazione
"Sarà vicino ai diseredati del mondo"
“Ringrazio i signori cardinali che hanno ascoltato davvero lo Spirito e si sono confrontati con i problemi drammatici del mondo di oggi dilaniato dalle disuguaglianze e dalla violenza e ci hanno donato un Papa che, al di là di tutte le previsioni e le illazioni fatte dalla stampa, sarà vicino alla gente soprattutto alle popolazioni più diseredate del mondo. Preghiamo dunque il Signore perché lo assista, lo illumini e gli dia la forza di un profondo rinnovamento, di stile e di approccio, nella Chiesa di cui tutti sentiamo l’urgenza”. È stato il commento dell’amministratore apostolico della Diocesi di Trapani, monsignor Alessandro Plotti, dopo l’elezione del nuovo Pontefice Francesco. “Mi piace sottolineare anche l’origine migrante del nuovo Papa – ha detto invece Monsignor Domenico Mogavero, vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo - di lontane origini italiane (il bisnonno di Jorge Mario Bergoglio, Giovanni Angelo, era piemontese, ndr). Che un figlio della migrazione assurga a un ministero ecclesiale così alto lo ritengo un segno dei tempi e la premessa per far morire definitivamente taluni pregiudizi di emarginazione, che offendono la dignità delle persone. A Papa Francesco l’attestazione di affetto filiale e fraterno, accompagnata dalla preghiera fervida per il suo ministero”. Anche il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha voluto salutare il nuovo Papa. “Un segnale e un messaggio per tutti, dalla Chiesa di Roma alla Politica del Mondo per arrivare a quella di casa nostra – ha detto il primo cittadino - a maggior ragione per quella sobrietà invocata da più parti e proprio in ossequio per chi sta peggio rispetto alle odierne contraddizioni del mondo dell’economia globale, che sempre più indietro lascia i più deboli”.
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