Inserita in Nera il 08/03/2013
da redazione
Giovani ladri di tabaccherie al fresco in meno di 24 h
«Elementare» avrebbe detto qualcuno, ma non sempre è così facile come sembra. A volte, certi casi necessitano di tempo per essere risolti. Una “dead line” è data da una legge sottaciuta: 48 ore. Poi, il caso si complica più del necessario e le probabilità di risolverlo diminuisce con l’aumentare dei giorni. Eppure, ai poliziotti trapanesi, sono bastate meno di ventiquattro ore per acciuffare 2 ladri che, la sera di giovedì, hanno derubato una tabaccheria di Via Ammiraglio Staiti. Ad allertare gli agenti è stato il proprietario dell’esercizio. L’uomo avrebbe chiamato il 113 per denunciare l’accaduto: era nella sua tabaccheria quando due ragazzi, con il volto trafugato e a mano armata, hanno fatto irruzione nella sua rivenditoria chiedendo l’incasso.
L’uomo, sotto minaccia, era stato costretto a consegnare ai due malavitosi l’incasso e alcune stecche di sigarette. I due poi si sarebbero dileguati nell’oscurità, come qualsiasi “buona” rapina insegna. Eppure, nel piano, i due giovanissimi non avevano calcolato il grande rischio di essere scoperti. Una volante ha raggiunto il posto dove, oltre ai rilievi di rito, sono stati sequestrati i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Il salto in centrale è stato breve. La registrazione è stata sezionata alla ricerca di particolari, spezzoni o di un errore commesso dai due rapinatori.
Un lavoro certosino comparato con il ricco schedario della centrale che, alla fine, ha portato i suoi risultati. Nonostante i volti trafugati, infatti, gli agenti riconoscevano uno dei due malfattori: Ignazio Messina, 20 anni, e già con un curriculum criminale di tutto “rispetto”. Il ragazzo è stato immediatamente raggiunto a casa del padre dove è stato subito perquisito. Nulla tra le tasche che potesse confermare la sua presenza all’interno della ricevitoria di via Ammiraglio Staiti ma l’attenzione dei poliziotti è stata catturata proprio dagli indumenti: erano gli stessi indossati dal rapinatore immortalato dalla videocamera. I pezzi del puzzle cominciavano a combaciare ma ne mancava sempre qualcuno: tra tutti, per importanza, il complice.
Le ricerche a quel punto, continuavano frenetiche per cercare l’altra persona fino a rintracciarla. Si tratta di un minorenne, anch’esso da tempo avviato alla vita criminale e presente all’interno delle schede della Polizia, per reati in materia di stupefacenti. Il ragazzo, S.A., é stato raggiunto nella sua abitazione e perquisito. Un iter che ha fatto saltare agli occhi degli agenti, le stesse prove: anche il minore, infatti, indossava abiti identici al secondo attore del video.
Ma a casa di S.A. c’era qualche elemento in più: veniva rinvenuta sia la somma di denaro asportata alla vittima, sia diversi pacchetti di sigarette esclusivamente della marca fumata dai due malviventi. I due giovani sono stati quindi arrestati e, a seguito delle determinazioni assunte dalle Autorità Giudiziarie competenti, sono stati condotti rispettivamente presso la Casa Circondariale di Trapani il maggiorenne ed al Centro di Prima Accoglienza “ Malaspina” di Palermo, il minore. Soddisfatti dalla Questura che fanno sapere che questi arresti, come i precedenti, non sono frutto della casualità ma dell’impulso mirato che il Questore di Trapani, Carmine Esposito, continua a dare per contrastare il fenomeno dei reati contro il patrimonio.
Marina Angelo
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