Inserita in Un caffè con... il 09/06/2014
da Direttore
Ninni D´Aguanno
ANIEM: Piacentini - D´Aguanno: favorevoli al ripristino del reato del falso in bilancio
L’Aniem – Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere – aderente a Confimi Impresa, interviene sui recenti fenomeni di corruzione negli appalti pubblici e sulle misure che il Governo si appresta ad intraprendere. “Apprezziamo, anzitutto, - sostiene il Presidente Nazionale di Aniem Dino Piacentini - l’impostazione e le innovazioni del Presidente Renzi anche rispetto all’approccio al problema che ha voluto dare in questi giorni parlando di alto tradimento, perch´ tale è, a nostro giudizio, il comportamento di dirigenti della Pubblica Amministrazione che tradiscono il loro ruolo di rappresentanti della Pubblica Amministrazione per interessi personali. Così come ben venga una sorta di “daspo” per le imprese che cercano scorciatoie e inseguono comportamenti elusivi della corretta competitività”. “E’ evidente che il tema della corruzione vada tuttavia affrontato anche e soprattutto da un punto di vista educativo e culturale, attraverso una forma di sensibilizzazione che deve nascere dalle scuole coltivando quel senso di appartenenza e del comportamento civico che purtroppo sono stati assolutamente trascurati. E’ un seme che va ripiantato nel tessuto scolastico e che darà i suoi frutti nei prossimi decenni, ma è un passaggio urgente e da intraprendere con determinazione”, prosegue Piacentini. “Per quanto riguarda i correttivi immediati – sostiene il Presidente Regionale di Aniem Sicilia Ninni D’Aguanno - chiariamo subito che siamo assolutamente favorevoli al ripristino del reato del falso in bilancio. Le pmi edili, che costituiscono poi l’ossatura del nostro sistema economico, sono la componente danneggiata dal fenomeno della corruzione e vogliono punire ed espellere dal mercato coloro che invece di investire in forza lavoro, attrezzature, specializzazioni, cioè in impresa, cercano, viceversa, comode scorciatoie. Altro aspetto da rimuovere subito è il sistema dei maxi ribassi compensato sistematicamente ed inevitabilmente dalle riserve. L’opera deve avere un suo costo oggettivo stabilito in gara ed oggetto di un rapporto tra stazione appaltante ed impresa. Tutti devono giocare responsabilmente il loro ruolo in una competizione reale e trasparente”, continua D’Aguanno. “Proprio a proposito di trasparenza pensiamo, inoltre, che sia arrivato il momento di predisporre un elenco di commissari di gara, qualificati e competenti, ma che deve essere estratto a sorteggio. Ecco, - conclude Ninni D’Aguanno- pensiamo che l’approccio giusto su un sistema così delicato sia quello di responsabilizzare tutte le componenti garantendo certezza del diritto: più che di nuove norme (ce ne sono fin troppe) abbiamo bisogno di una disciplina chiara, trasparente e rigorosa”.
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