Inserita in Nera il 02/03/2013
da redazione
La Chiesa vuole il silenzio sulla morte di Don Michele
Il sipario sulla morte di Don Michele di Stefano sarebbe dovuto calare ieri con l’ultimo saluto a lui rivolto dai familiari, i fedeli, i cittadini e le alte cariche della Chiesa e dello Stato nella piccola chiesetta di Calatafimi. Probabilmente l’immagine scelta per lasciarlo riposare in pace sarebbe stata proprio quest’ultimo abbraccio narrato dalla foto di fianco. Eppure la parola “fine” non si può ancora scrivere perché a volere la sua, è stata la mano di un assassino.
L’ultima pagina di questa triste vicenda è affidata alla magistratura che per poter mettere un punto ha bisogno di non tralasciare nessuna pista: una possibile rapina, dei presunti legami con lo scandalo che tinse di rosso vergogna la diocesi trapanese, un ipotetico coinvolgimento con le sette sataniche che nei mesi scorsi hanno fatto razzia nelle chiese della provincia e non solo, una qualsiasi persona ics che ha scaraventato il lume della ragione sul povero parroco, un torto fatto o subito ma di certo mai dimenticato tanto da essere vendicato e via di seguito.
Tutti possibili tessere di un mosaico frantumato la notte tra lunedì e martedì scorsi e da ricostruire. A noi resta il racconto di questa ricostruzione. Senza per nulla avere la bava alla bocca come fossimo delle iene. Il caso viene trattato come qualsiasi altro assassinio avendo rispetto per la vittima e senza essere colpevoli di spettacolarizzare un omicidio che rimbalza da solo sulla cronaca locale e nazionale. Ma la Chiesa vuole silenzio. Lo ha chiesto sulla sua pagina Facebook il Vescovo Micchichè e l’ha sottolineato S.E. Alessandro Plotti durante l’omelia. A non volere alcun rumore è anche il nipote del prete ucciso a colpi di bastone mentre stava dormendo e pure mons. Liborio Palmeri a nome dei presbiteri della Diocesi trapanese.
Tutti siamo d’accordo su una cosa: la pace per Don Michele arriverà quando finalmente gli inquirenti faranno chiarezza sul caso.
Marina Angelo
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