Inserita in Nera il 27/02/2013
da redazione
Giallo a Ummari: ucciso don Michele di Stefano
Don Michele Di Stefano, 79 anni, è stato trovato con il cranio fracassato, avvolto nelle coperte, all’interno della canonica della chiesa di Gesù, Maria e Giuseppe, di Ummari. A fare la macabra scoperta è stato un vicino allertato dai familiari del parroco che lo attendevano per il pranzo. Don Michele, infatti, sarebbe dovuto andare dalla sorella a Calatafimi, suo paese d'origine, ma a quella mensa non si sarebbe mai unito. Non vedendolo arrivare e non ricevendo risposta al telefono, la sorella avrebbe contattato un vicino che ha raggiunto la canonica e lo ha trovato con il cranio fracassato. Un colpo alla testa probabilmente inferto da un ladro sorpreso a rubare.
Una prima ipotesi avanzata dagli inquirenti che stanno cercando di fare chiarezza sull’omicidio ma che non regge. «Stiamo cercando di ricostruire quanto è accaduto in quella canonica – ha detto il Procuratore capo di Trapani, Marcello Viola - Secondo i primi accertamenti il parroco sarebbe stato sorpreso dal suo assassino». I Carabinieri, i primi ad intervenire sul posto, hanno trovato solo un segno di effrazione in una finestra della canonica ma l'interno dell’abitazione, non era a soqquadro.
Il parroco la sera prima era andato a mangiare una pizza e poi era subito tornato in canonia e si sarebbe messo a letto. E' lì che l'avrebbe sorpreso il suo assassino.Il sacerdote sarebbe stato ucciso nel sonno; il corpo, infatti, giaceva avvolto nelle coperte e l'omicida lo avrebbe colpito alla tempia probabilmente con un bastone: per terra, infatti, sono state trovate delle schegge di legno
«Bisogna capire se mancano soldi o altri oggetti – ha detto ancora Viola - Al momento non abbiamo ancora una pista precisa su quanto accaduto. Potrebbe essere stato un tentativo di rapina o altro. E' ancora presto per fare ipotesi». Sul posto per i rilievi sono giunti anche i carabinieri del Ris di Messina. Ma a casa sembra tutto in ordine. La domanda allora è: perchè è stato ucciso don Michele? e soprattutto da chi?
Sconvolti i cittadini della parrocchia che si sono stretti al dolore della famiglia. Don Michele, fratello dell’ex sindaco di Calatafimi, Giuseppe Di Stefano, era sacerdote da 48 anni. Ordinato presbitero nella sua città a Calatafimi dal vescovo Francesco Ricceri nel 1965 è stato parroco per 43 anni nella frazione di Fulgatore. Compiuti 75 anni ha continuato il suo ministero pastorale di parroco dedicandosi alla parrocchia “Gesù, Giuseppe e Maria”.
Per molti anni è stato assistente dei lavoratori di Azione Cattolica e assistente spirituale della Coldiretti provinciale, ruolo al quale dedicava molte energie. E mentre le indagini cercano la strada giusta da seguire, l’Arcivescovo Alessandro Plotti, appresa la notizia da Roma, ha subito inviato una nota «La morte improvvisa di un prete è per il vescovo sempre motivo di dolore e di sorpresa. Ma quando questa morte è frutto di violenza omicida, lascia tutta la comunità ecclesiale nella desolazione e nel buio perché ci si chiede quali gravi motivi abbiano armato la mano criminale per uccidere la sua vittima nel sonno.
La magistratura e l’arma dei Carabinieri faranno le indagini per far emergere la verità. Don Di Stefano era un uomo buono, cordiale e zelante che a Ummari aveva rapporti sereni con tutti » Ed un messaggio è arrivato anche dal vicario generale mons. Liborio Palmeri che insieme ad altri presbiteri si trova ancora nella canonica di Ummari « Siamo profondamente addolorati e pieni di sgomento ma certi che don Michele, dispensatore dei divini misteri, sia già reso partecipe del convito dei Santi nel cielo. Lo ricordiamo per il suo tratto umano che lo rendeva particolarmente gioviale e vicino alla sua gente»
Il sindaco, Vito Damiano, facendosi anche portavoce della comunità di Fulgatore e Ummari ha espresso lo sgomento e l'incredulità per l'efferato crimine, ancor più vile in quanto commesso in danno di persona anziana, indifesa e che aveva sempre operato nell'interesse esclusivo della sua comunità. "Sono sicuro- ha detto il primo cittadino- conoscendo le capacità e le professionalità degli appartenenti all'Arma dei Carabinieri, che presto verrà individuato e assicurato alla giustizia il responsabile, ed eventuali complici, dell'atto di bestialità".
I funerali si terranno venerdì 1 marzo alle ore 09.30 presso la Chiesa del Crocifisso a Calatafimi-Segesta
M.A.
|