Inserita in Cronaca il 16/04/2014
da Michele Caltagirone
´Castelvetrano libera Castelvetrano´, tutti insieme per la legalità
“In Sicilia c’è la mafia ma anche il più forte movimento antimafia del Paese. Questa è la forza che dobbiamo quotidianamente coltivare sul territorio per stimolare ogni soggetto, a partire dalle istituzioni, a fare fino in fondo la propria parte e per diffondere a tappeto la cultura antimafia”: lo ha detto Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, nel comizio che ha concluso a Castelvetrano la manifestazione antimafia organizzata da Cgil, Cisl e Uil, dall’amministrazione comunale e da numerose associazioni, alla quale hanno partecipato oltre mille persone. In piazza anche gli studenti, per dire coralmente che Castelvetrano, la città di Matteo Messina Denaro, “si ribella all’oppressione della mafia - ha rimarcato Pagliaro- e libera se stessa”, consapevole del fatto che “solo nella legalità ci può essere sviluppo e che la mafia non dà lavoro, ma lo toglie, non dà sviluppo ma lo impedisce, creando un contesto in cui gli imprenditori onesti hanno paura a investire”. “C’è una città sana e operosa, con un’imprenditoria vivace- ha rilevato il segretario della Cgil- che dice ai potenziali investitori che invece non devono avere paura a impegnarsi qui e alle istituzioni di garantire sostegno a qualunque iniziativa venga intrapresa nella legalità”. In prima fila, al corteo, i lavoratori del gruppo della grande distribuzione alimentare, confiscato a Giuseppe Grigoli, 6Dgo, lavoratori attualmente in cassa integrazione e in attesa del riaffidamento dell’azienda e di conoscere dunque il proprio futuro. I sindacati assieme all’agenzia dei beni confiscati, al Comune, a Legacoop e a Libera stanno lavorando a un progetto che prevede l’istituzione di una cooperativa di lavoratori per la gestione dell’intero gruppo aziendale. Sono parallelamente in corso trattative con alcune aziende per l’acquisizione. “Questa è una vicenda emblematica- ha detto Pagliaro- che deve vedere lo Stato impegnato per garantire il prosieguo delle attività e il lavoro. Oggi- ha rilevato- sappiamo che il 90% delle aziende sequestrate e confiscate fallisce, ultimo in ordine di tempo il caso del Bingo Las Vegas di Palermo -, anche per le lungaggini delle procedure, e questo non è accettabile. Il migliore segnale antimafia che lo Stato può dare è il lavoro ed è questo che rivendichiamo, perch´ un passaggio ineludibile nella lotta contro la mafia ma anche contro la corruzione è liberare la gente dal bisogno”. Per Pagliaro “sono positive le parole della Presidente della commissione nazionale antimafia, Rosy Bindi, sulla necessità di velocizzare i tempi dal sequestro alla confisca, oggi troppo lunghi e causa dei fallimenti”. “Questo è un terreno che ci vede impegnati da tempo- ha detto Pagliaro- sul quale intendiamo continuare la nostra iniziativa”.
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