Inserita in Cronaca il 13/03/2014
da Michele Caltagirone
Trapani, ´Coscienza, legalità, educazione´: incontro all´Itis ´Da Vinci´
Si è tenuto oggi presso l’Aula Magna Nino Via dell’Itis Da Vinci l’incontro intitolato “Coscienza, Legalità, Educazione” tra una delegazione di studenti dell’Istituto Industriale e del Nautico e Sua Eccellenza Monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo della Diocesi di Trapani, e il dottor Emanuele Cersosimo, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani. Presenti in sala anche i coniugi Via, genitori del ragazzo barbaramente assassinato nel tentativo di difendere un collega a cui è stata intestata l’Aula Magna. Monsignor Fragnelli è stato invitato a riflettere sul concetto filosofico-teologico di coscienza. “La coscienza – ha detto durante il suo intervento – è un cammino verso la sintesi delle varie dimensioni. Utilizzando le parole di San Tommaso d’Aquino, la coscienza è un traduttore universale che mi porta a vedere come un caso generale venga applicato a me. Dobbiamo avere consapevolezza del contesto nel quale ci troviamo, di quello che siamo, comprendendo l’importanza dei nostri doveri, senza i quali non esistono diritti. Benedetto XVI ha definito la coscienza come una finestra sulla verità. Solo scavando dentro di noi ci rendiamo conto di essere il frutto di qualcosa di più grande.” Il dottor Cersosimo ha invece problematizzato il concetto di legalità “Bisogna comprendere che la legalità non è un fine in se stessa – ha dichiarato il Gip – ma uno strumento che consente di perseguire la giustizia. Il rispetto passivo delle leggi non serve a nulla se non c’è spirito critico nei confronti delle norme, altrimenti si diventa degli automi, quando invece l’insieme delle leggi serve a regolare la convivenza tra gli uomini, tutelando chi è più debole. Come diceva il Generale Dalla Chiesa, noi dobbiamo dare ai giovani come diritto ciò che la mafia offre loro come favore”. Un appunto poi sulle difficoltà della popolazione carceraria: “La quasi totalità di chi si trova in regime di detenzione parte da un contesto sociale svantaggiato. Noi dobbiamo creare una società in cui tutti coloro che vi appartengono siano messi nelle condizioni di rispettare le leggi” Il preside Miceli si è invece soffermato sull’importanza dell’educazione, definendola come un processo continuo “senza soluzioni di continuità, non è un insieme scoordinato di nozioni. Scienze umanistiche e scienze esatte concorrono alla crescita del cittadini. Nostro compito di educatori è, come insegnava la pratica socratica della maieutica, quello di tirare fuori la verità dai nostri ragazzi”.
L’incontro fa parte del Progetto Legalità dell’Istituto, svolto in collaborazione con l’Associazione Co.Tu.Le.Vi., la cui responsabile, la dottoressa Aurora Ranno, ha sottolineato a margine dell’incontro le iniziative già effettuate, come gli incontri con i detenuti della Casa Circondariale di San Giuliano e il progetto legalità economica in collaborazione con la Guardia di Finanza. Il progetto coinvolge anche le altre scuole di Trapani e consentirà alla sua conclusione a un alunno delle scuole trapanesi di andare in visita-studio a Parigi alla sede mondiale dell’Unesco.
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