Inserita in Politica il 22/12/2023
da Massimo Piccolo
I “pappagalli del RE”, e gli… “stolti e gli indegni” del MES
Ieri il Parlamento italiano ha votato contro la ratifica del MES. Tutti i pappagalli dei media, continuano a ripetere in ogni dove, che “L’Italia è l’unico Paese dell’UE a non averlo ratificato”.
Questa cosa mi ricorda la famosa fiaba di Hans Christian Andersen del 1837, “I vestiti nuovi dell´imperatore”. Più nota come modo di dire: “Il Re è nudo!”.
Brevemente la riassumo per chi non la conoscesse.
Un giorno due imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.
I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all´imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L´imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l´imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; attribuendo la non visione del tessuto a una sua indegnità che egli certo conosce, e come i suoi cortigiani prima di lui, anch´egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.
Col nuovo vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini i quali applaudono e lodano a gran voce l´eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi e sentendosi segretamente colpevoli di inconfessate indegnità. Questa specie di incantesimo finisce al che un bambino, sgranando gli occhi, grida con innocenza "Ma il re non ha niente addosso!" (o, secondo una variante, "Il re è nudo!"). Ciononostante, il sovrano continua imperterrito a sfilare come se nulla fosse successo.
Ebbene, questa storia che, se “molti” affermano una qual cosa, per ciò stesso è vera, a prescindere dal merito della questione e dalla sua fattualità: è davvero allucinante. Tutti i “pappagalli” del “RE” (il Potere forte), avendo paura di passare per “stolti e indegni”, si affannano a vedere il “vestito” del MES (v. fiaba).
Ora, nella politica italiana non ci si stupisce più di nulla. Quali siano i veri motivi per i quali il Governo abbia deciso di non votarlo (il MES), con la giustificazione della foglia di fico che “è il Parlamento che lo ha deciso”, sono ignoti ai più.
Invero, ci sono due ipotetici ragionevoli motivi. Il primo, è una ripicca per l’accordo del patto di stabilità fra Germania e Francia senza l´Italia; il secondo è che bocciare ora il MES, fa fare incetta di voti alla Meloni e Salvini per le prossime elezioni europee, salvo poi, “passata la festa gabbatu lu santu”.
E cioé approvare il MES dopo le lezioni europee, gabbando quindi chi ha votato “i due”. Cosa che si è verificata già alle scorse elezioni italiane. Dove sono i blocchi navali contro l´imigrazione clandestina?
Tornando a quanto è successo in Parlamento ieri sul MES, ciò è davvero il paradigma dell’ipocrisia imperante, sia nei Mass media, nonché nella classe politica italiana. Ma soprattutto di come sia stato ridotto il Parlamento italiano. Cioè “strumento” in mano al suo “utilizzatore finale”: il Governo.
Infatti, come ormai è noto a tutti “i bambini” italiani (“il Re è nudo!”), in Italia il Parlamento non conta ormai un bel nulla, poiché il Potere legislativo, è ormai nelle mani dei Governi protempore, che sfornano Decreti legge come cappuccini al bar, che poi il Parlamento regolarmente approva (converte in legge i decreti, che quindi non sono “Legge” – almeno formalmente -) in modo succube e prono.
Il tutto assolutamente in modo contrario allo spirito e norma della Costituzione Italiana (art. 77, c.2), e con la “supervisione” del presidente della Repubblica protempore - art. 15, c. 1, legge 400/88, che dice che il PdR “emana” il decreto legge, e cioè che lo deve firmare per la pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale - , ma che fino a ora i PdR "protempore" si sono guardati bene dall’opporre una benché minima resistenza.
Ma anzi, non solo i PdR non hanno opposto nessuna resistenza, e firmano di tutto - mai visto un PdR che ha rifiutato la firma per mancanza di requisiti del Decreto legge - : ma viceversa, ci hanno messo pure del loro; ossia hanno “imposto” ai Parlamenti protempore (cioé ai parlamentari bivaccanti, ormai ridotti a “peones”) financo i Governi tecnici, che non esistono nella Costituzione.
Infatti, “Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere” (art. 94, c. 1 - Cost. -), non c’è scritto da nessuna parte che il Governo debba avere la fiducia di altri organi dello Stato.
Eppure, da diversi anni a questa parte, alcuni PdR italiani, hanno imposto ai Parlamenti protempore, uomini che avevano la loro fiducia, prima ancora che quella del Parlamento. Andando palesemente contro la lettera e lo spirito della Costituzione italiana.
Signora mia, dove arriveremo mai… O siamo arrivati già?
Massimo Piccolo
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