Inserita in Politica il 22/11/2023
da Massimo Piccolo
Tra Iacp e L.A.M. Messina, il Commissario, Dr. Rovito, ci dice: Tanto rumore per nulla.
Nei giorni scorsi la Lega antidroga di Messina (Lam) è andata in fibrillazione, poiché “pareva” che l’Istituto autonomo case popolari della stessa città, del quale è locataria, volesse sfrattarla. Il Commissario straordinario pro tempore della Regione, dr. Giovanni Rovito, ha tranquillizzato tutti, e ci spiega perché.
Dr. Rovito, che cosa è successo?
Intanto diciamo che la LAM è da oltre 40 anni locataria di alcuni locali dell’Iacp, nei quale svolge quotidianamente e meritoriamente la propria attività. Diciamo che nel tempo, come capita in tutte le Amministrazioni, specie in quelle sotto organico, fra rinnovi e quant’altro, si possono creare dei ‘disallineamenti amministrativi’.
E quindi?
Diciamo subito che la Lam non è stata sfrattata. La Lam ha ricevuto, come altri 65 Soggetti che usano locali commerciali dell’Iacp, una lettera di prelazione, ossia la possibilità di comprare l’immobile e tenerlo per sempre.
Che poi gli affittuari dell’Ente, possano o no comprare l’immobile, non rientra nelle competenze e nelle conoscenze dell’Iacp. Nel caso in cui l’affittuario non eserciti il diritto di prelazione, l’Ente ha la facoltà di valutare quali immobili mettere eventualmente in vendita.
Quindi era una lettera fac-simile inviata a tutti, che non faceva altro che monitorare gli affittuari dell’Ente disponibili all’eventuale acquisto.
Esatto. C’è stato però un allarmismo eccessivo, che ha scatenato la paura dello sfratto, nel caso di impossibilità di acquisto da parte dell’affittuario. Peraltro il bene è soggetto a valutazione da parte dell’Agenzia delle entrate, nella fattispecie, pari a 69.000 Euro.
Dove si trova questo immobile?
In Viale Giostra. Luogo che 40 anni fa era periferia, ed oggi è quasi Centro
città.
Di che tipo di locali stiamo parlando?
Sono locali commerciali piano terra, peraltro non nelle vicinanze di altri locali commerciali, e quindi non c’è neanche l’interesse di un eventuale Terzo ad acquisirli.
Comunque l’equivoco è stato chiarito, mi pare.
Certamente. In fondo si è trattato di definire delle piccole pendenze pregresse, nonché il ‘riallineamento’ amministrativo di documentazione che al momento, per motivi ignoti, non si trovava nel fascicolo di appartenenza. Consideriamo che l’Ente gestisce 6900 alloggi (ancora in modo cartaceo), e il disguido è sempre dietro l’angolo.
In definitiva, dr. Rovito, lei ha dato disposizioni per il riaggiornamento delle varie posizioni di locatari degli immobili dell’Iacp, e nel riaggiornare le posizioni, sono venute fuori dei disallineamenti amministrativi, che, comunicati ai legittimi locatari dei beni, insieme alla lettera fac-simile, hanno creato l’allarmismo di cui si discute.
Certamente. Poi con il buon senso del padre di famiglia, regola aurea di ogni attività amministrativa che si rispetti, si è proceduto a riallineare il tutto. Colgo l’occasione per ringraziare i dipendenti dell’Iacp, che seppur sotto organico (52 unità su 130 di organico), stanno facendo un lavoro encomiabile nell’aggiornare i canoni degli immobili e richiederne il pagamento, avendo cura di occuparsi prioritariamente dei locatari morosi, che vanno da 5.000 a 10.000 Euro.
(Massimo Piccolo)
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