Inserita in Cultura il 11/11/2022
da Patrizia Carcagno
Caltagirone, gli studenti del Liceo delle Scienze umane in visita al Centro Sils:"La scuola attenta al tema della salute mentale"
Quando oltre i banchi di scuola c´è anche la voglia di conoscere, scoprire, ascoltare e raccontare se stessi. In fondo siamo tutti figli dello stesso mondo. Siamo tutti speciali. Un´esperienza sorprendente alla scoperta di realtà che offre la possibilità e l´opportunità di poter stare bene.
È stato questo l´obiettivo formativo della visita didattica degli studenti e delle studentesse del Liceo delle Scienze Umane Paritario di Caltagirone al Centro Sils, un luogo che offre il servizio per l´integrazione socio-lavorativa di utenti con disabilità psichica. Il Centro Sils, è coordinato dal direttore del modulo Dsm Caltagirone-Palagonia, dr. Raffaele Barone con la partecipazione di tutti i moduli Dsm dell´Asp di Catania.
All´interno del Centro, gli studenti hanno avuto modo di conoscere i facilitatori sociali. Uomini e donne che hanno attraversato una sofferenza mentale e, nel loro percorso di terapia, aiutano gli altri. Ha accolto gli studenti, studentesse e docenti del Liceo delle Scienze Umane lo psicologo dott. Manuele Militello. Nel corso della visita lo psicologo ha accompagnato gli alunni e alunne nelle aule ricreative" dove all´interno vi sono quadri e disegni realizzati dagli stessi utenti. Infine, nell´aula grande, sono emersi argomenti come i disturbi e le malattie mentali con la preziosa testimonianza ed esperienza diretta degli utenti del centro Sils. Argomenti come ansia, depressione e gli effetti che ha causato la pandemia in particolar modo ai giovani studenti.
È stata una visita che ha avuto un riscontro più che positivo da parte degli studenti e studentesse, che hanno capito l´importanza della salute mentale e dell´aiuto che molti professionisti offrono nel caso di sofferenza.
"La scuola è presente e attenta al tema della salute mentale - ha detto il Preside Prof. Francesco Bunetto - in un´era così frenetica e digitale non si può pretendere di affidarsi solo alla didattica tradizionale, fatta di lezioni frontali e interrogazioni, ma anche andare alla scoperta di realtà, conoscere luoghi e persone che hanno storie uniche che vale la pena ascoltare. Per questo - conclude - i nostri studenti e le nostre studentesse hanno avuto e avranno modo di affacciarsi al mondo del lavoro".
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