Inserita in Cronaca il 22/06/2021
da Cinzia Testa
CONAI: in Sicilia servono 35 nuovi impianti per i rifiuti
La stima è stata realizzata per la prima volta in Italia.
Necessario investire oltre 530 milioni di euro e assumere più di 500 nuovi addetti
Alla Sicilia mancano 35 impianti per i rifiuti. A renderlo noto è CONAI, che nel suo studio Per uno sviluppo della raccolta differenziata nel Centro-Sud stima – per la prima volta in Italia – il fabbisogno impiantistico delle Regioni del Mezzogiorno in vista degli obiettivi di riciclo chiesti dall’Unione Europea al 2030. L’investimento necessario in Regione supera i 530 milioni di euro. «Oggi sono soprattutto le Regioni del Centro-Sud a soffrire di una drammatica carenza di impianti nel nostro Paese» afferma Fabio Costarella, responsabile progetti territoriali speciali CONAI. «L´emergenza sanitaria l’ha reso ancora più evidente. È importante che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano trasformati il più possibile vicino ai luoghi in cui vengono raccolti. Anche per abbattere l´impatto sia ambientale sia economico legato al costo del trasporto verso gli impianti del Settentrione. Ci auguriamo che le risorse in arrivo con il PNRR servano anche a colmare questo gap».
I numeri
Il Consorzio Nazionale Imballaggi svela oggi i dettagli del suo studio per quanto riguarda la Regione. Alla Sicilia servono 9 nuovi impianti di compostaggio combinato (aerobico-anaerobico), 4 impianti di selezione, 8 impianti trattamento terre, 5 impianti trattamento assorbenti, 3 impianti trattamento ingombranti, 5 discariche di servizio e 1 termovalorizzatore.
Le voci più corpose dell’investimento riguardano i nove impianti di compostaggio, che richiederebbero più di 115 milioni; le discariche di servizio, che costerebbero 125 milioni; e il termovalorizzatore, per una spesa di 200 milioni.
«Si tratta di un intervento urgente e decisamente importante» commenta Fabio Costarella, «che avrebbero ricadute molto positive anche dal punto di vista occupazionale: si renderebbe necessario formare e assumere oltre 500 persone».
Nel dettaglio, 140 nuovi addetti servirebbero solo per gli impianti di selezione e 135 per quelli di compostaggio. A seguire, 65 per le discariche di servizio, 56 per gli impianti di trattamento terre e 50 per quelli di trattamento assorbenti. Infine, 42 addetti per gli impianti trattamento ingombranti e 30 per il termovalorizzatore.
I progetti territoriali
In Sicilia, intanto, la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio continua a crescere. Rispetto al primo semestre del 2019, nel 2020 i Siciliani hanno conferito a CONAI il 10% di imballaggi in più (quasi 134mila tonnellate fra gennaio e giugno). Atteso entro settembre il dato consolidato sull’intero anno 2020.
Il supporto di CONAI alla Regione Sicilia – come a tutte le Regioni del Centro-Sud – è stato costante, intensificandosi negli ultimi anni, quando molti Comuni hanno iniziato a progettare gestioni aggregate dei servizi di raccolta differenziata organizzandosi in Ambiti Territoriali Ottimali.
Sono in partenza le attività legate a un allegato all’accordo del 2019 fra Ministero dell’Ambiente, Regione e CONAI, che ha permesso di sbloccare i fondi messi a disposizione dal Ministero e dalla Regione a favore dei Comuni più popolosi e con un livello di raccolta differenziata inferiore al 25%. Coinvolte le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.
Sono già incoraggianti i risultati degli interventi nel capoluogo, che ha coinvolto – in due momenti diversi – due aree della città con i progetti Palermo Differenzia 1 (130mila abitanti) e Palermo Differenzia 2 (120mila abitanti).
«Parliamo di attività di start-up e sensibilizzazione delle utenze che non mettono a disposizione solo risorse economiche, ma anche know-how» spiega Fabio Costarella. «A fronte di una percentuale media di raccolta differenziata in città pari al 17,4%, i risultati al 2019 parlano del 52,6% per alcuni quartieri del Progetto Palermo Differenzia 1 e di quasi il 63% per altri quartieri del Progetto Palermo Differenzia 2».
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