Inserita in Cronaca il 12/05/2021
da Cinzia Testa
Trapani, Inaugurato l´abbeveratoio di via Pepoli
Ieri sera, alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose nonché di diversi cittadini trapanesi, è stato inaugurato lo storico abbeveratoio di via Conte Agostino Pepoli, restaurato dopo anni di abbandono. Le opere, eseguite dalla A&P Costruzioni, consentono al quartiere di recuperare uno dei più apprezzati monumenti cittadini finalmente ritornato all´antico splendore. Grande l´emozione, specialmente per alcuni anziani abitanti della zona, che da tempo chiedevano di rimettere in funzione l´abbeveratoio. Tra i presenti anche i responsabili della City Green Light (che ha donato le telecamere di sorveglianza), ai quali - unitamente alla A&P Costruzioni - è stata consegnata una pergamena ricordo a titolo di ringraziamento dall´amministrazione. La cerimonia è stata introdotta dalla prof.ssa Lina Novara che ha ricordato ai presenti la storia del monumento. Successivamente, dopo gli interventi del sindaco Tranchida e del Vescovo Fragnelli incentrati sul tema dell´accoglienza, della condivisione e della fraternità, il Priore e la sindaca di Erice Toscano hanno tagliato il nastro. Il sistema di funzionamento dell´abbeveratoio prevede che i motori si fermino per venti minuti ogni due ore. La sera è previsto lo stop alle 22.30 per riprendere a funzionare alle 8 del mattino seguente. Quattro fari illumineranno ogni sera il monumento.
Dichiarazione del sindaco Giacomo Tranchida: "Oltre al recupero del monumento in se, da troppo tempo lasciato in abbandono dalle precedenti amministrazioni, il valore culturale ha un aspetto semplice ma vitale: l´acqua che proviene dalle sorgenti ericine di Difali, che supera i confini ed unisce da sempre la comunità trapanese a quella ericina e che addirittura, come un tempo, ne caratterizza la comune generosità nell´offrirla in termini di accoglienza ai pellegrini (forestieri). Questo è il valore culturale di questo monumento e le generazioni che verranno avranno l’onore di essere custodi di questo passato e l’onere di esserne cultori per il futuro".
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