Per scaldarsi in una fredda giornata invernale non c’è niente di meglio di un buon bicchiere di vin brulé: si tratta di una bevanda calda a base di vino rosso, tipica delle zone montane italiane e dell’Europa centrale. Vediamo dunque come si prepara il vin brulé.
La ricetta tradizionale
Ovviamente, la base per la preparazione del vin brulé è il vino rosso, pertanto è bene procurarsene almeno un litro e mezzo. Per la buona riuscita della ricetta è necessario utilizzare un prodotto di buon livello, dal momento che la qualità dell’ingrediente principale influisce sul gusto della bevanda finale: si può dare ad esempio uno sguardo alla
selezione di vini rossi online su Tannico, un’enoteca online che offre una vasta scelta di vini italiani e stranieri di tutti i tipi, prediligendo per il vin brulé i rossi corposi. Serviranno poi 250 grammi di zucchero, una scorza d’arancia, una scorza di limone, tre stecche di cannella, dieci chiodi di garofano, dell’anice stellato e della noce moscata grattugiata.
In una pentola d’acciaio bisognerà versare lo zucchero per poi aggiungere le scorze degli agrumi (a cui vanno tolte le parti bianche che altrimenti darebbero alla bevanda un sapore amaro), le spezie ed infine il vino rosso. Accendere a questo punto il fuoco a fiamma lenta, fino a portare ad ebollizione il tutto mescolando con un cucchiaio di legno finché lo zucchero non sarà del tutto sciolto, processo che di solito impiega circa dieci minuti.
La bevanda è praticamente pronta, va solo filtrata tramite un colino per poi versarla in delle tazze resistenti al calore e decorarla con stecche di cannella o con fette di agrumi: il vin brulé è servito e pronto per essere gustato, magari con delle caldarroste fumanti o uno strudel di mele da accompagnamento.
Varianti della ricetta
Quella descritta sopra è la ricetta più classica e basilare del vin brulé, ma trattandosi di una bevanda piuttosto diffusa in Europa, esistono diverse declinazioni della ricetta a seconda del luogo.
In Germania, ad esempio, il vin brulé si chiama gluhwein ed ha in più rispetto alla versione classica l’aggiunta di alloro e cardamomo, e una scorza di cedro al posto di quella di arancia.
In Francia e in Svizzera invece, per gustare questa bevanda bisognerà chiedere il vin chaud, letteralmente “vino caldo”, a cui viene dato più corpo con un goccio di cognac che ne alza leggermente la gradazione alcolica.
Nel Regno Unito il vin brulé è detto mulled wine e la ricetta è simile a quella classica, tuttavia nei paesi anglosassoni è molto più diffuso il punch, che si avvicina concettualmente alla ricetta del vin brulé e viene preparato con una base di acqua mischiata a rum e tè – o in alternativa acquavite – a cui si aggiungono scorze di agrumi e spezie. Simile al vin brulé è anche il miller cider, realizzato con sidro e brandy o whisky.