Inserita in Politica il 20/02/2013
da redazione
“Gli assessori che voglio hanno tre requisiti”
L’assessore scompiglia. Il sindaco spariglia. La nomina dell’avvocato Salvatore Parisi ad assessore della giunta del sindaco di Trapani, Vito Damiano, ha tenuto banco per quasi tutta la giornata di ieri. I partiti non si stanno raccapezzando più. Tanto meno i loro rappresentanti al consiglio comunale del capoluogo.
Buona parte della mattinata e del pomeriggio di ieri, negli ambienti politici trapanesi, è stata un susseguirsi di “è assessore in quota ai socialisti di Nino Oddo”, oppure “Lo hanno nominato quelli del PD”, oppure ancora “Lo hanno nominato i funzionari del Comune, tanto comandano loro...”
L’unico che non ha commentato (proprio perché ha preferito non commentare) è stato il senatore Antonio d’Alì. L’assessore Salvatore Parisi, insomma, ha catalizzato l’attenzione dei soliti salottisti della politica locale. La sua estrazione di sinistra ha fatto palesare scenari di fantapolitica che meritavano un più approfondito coinvolgimento del sindaco di Trapani. Lo abbiamo, infatti, intervistato. Sindaco questo assessore da dove arriva? Chi glielo ha suggerito? Risponde alla politica? “Mi pare di avere già risposto in aula. Non è un assessore politico. Semplicemente ha risposto alle tre fondamentali caratteristiche che io cerco nelle persone che mi affiancano nell’amministrazione della città”.
E cioè? “Onestà, professionalità, dedizione alla collettività. Queste sono le uniche costanti che potete ritrovare negli assessori della mia giunta. Non c’è nessun calcolo politico ma solo professionale. Ho ritenuto che potesse essere utile all’amministrazione comunale per portare avanti il programma. Il resto sono solo chiacchiere”.
Ma avrà notato, ritengo, i malumori dei gruppi politici in aula consiliare... “Sono frutto di interessi violati e di aspettative disattese. Sono frutto di interessi esclusivamente personali. Non devono chiedere conto a me di queste frizioni, non sono io il protagonista della politica locale ma altri. Poi, che dirle? Ognuno veste u pupo come vole...”
E se l’aula le si rivolta contro? “Non commento questo genere di atteggiamenti. Le ripeto, io punto alle tre caratteristiche di prima: capacità, onestà e dedizione alla città. A me interessa portare avanti, come faccio da otto mesi, il programma amministrativo che ho presentato ai trapanesi. Lavoriamo forse troppo in silenzio ma nell’interesse di tutti i cittadini, checchè ne dicano alcuni. I risultati si vedranno alla lunga distanza ma si deve avere la pazienza e la compiacenza di aspettare”.
Le manca solo un ultimo assessore e dovrà essere una donna. Cosa ci dobbiamo aspettare? “Semplicemente che individui una donna che abbia le tre caratteristiche dette prima”.
E i partiti? “Che facciano politica”.
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