Quando si prova a fare una semplice ricerca online digitando, nella query di Google, la parole “lavoro online” tra le correlate si trovano i seguenti suggerimenti: “lavoro online pagato”, “lavoro online serio” ma, soprattutto, “lavoro online per giovani”. Il mondo di internet, del digitale, del web, è sempre di più visto come una fonte di sostentamento, come un universo da sfruttare in maniera economica, come spiraglio di speranza.
I dati diffusi dall’Istat a maggio scorso parlano infatti di una situazione abbastanza drammatica per la nostra penisola: la disoccupazione giovanile, sebbene sia scesa al 30.2% raggiungendo uno dei minimi dal 2011, rende l’Italia la terzultima piazza dopo Grecia e Spagna, con un tasso di disoccupazione giovanile più che doppio rispetto alla media Ue del 14,5 per cento. Gli occupati under 25 sono scesi dai 1.7 milioni del 2004 ai 1.093 del 2019, con una perdita di oltre 600 mila posti, sulla quale il calo demografico ha influito solo in parte. Il calo dei disoccupati, passato dai 522 ai 473 mila, è stato compensato dall’aumento del numero degli inattivi che fanno registrare un +12%, passando da 3,8 milioni a 4,3 milioni. Discorso simile per i Neet, ovvero le persone, soprattutto di giovane età, che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale. Questi sono saliti da 1 milione a 1. 125 milioni, mentre il tasso di occupazione è crollato dal 28% al 19%, quello di disoccupazione invece è salito dal 23 al 30% e quello di inattività dal 63 al 73%.
Ecco allora che chi è in cerca di occupazione cerca spiragli e opportunità in ambienti nuovi, diversi, moderni. Internet, dicevamo in apertura, che offre tra le varie forme di guadagno il famoso e sempre più frequente telelavoro, ma non solo.
Accanto al web uno dei settori più in crescita, stando ai dati di occupazione, è senza dubbio quello del gioco. Una vera e propria industria che permette di lavorare a tantissime persone. L’esempio più virtuoso è senza dubbio quello del piccolo paese europeo di Malta dove il gioco ha contributo alla crescita economica del Paese nel 2018 in maniera pressoché decisiva visto che il mercato, in un anno, è cresciuto del 12% rispetto al 2017.
Numeri importanti che diventano addirittura clamorosi se si pensa che il solo settore online dell’industria (trascinato da operatori leader del settore come StarVegas), ha confermato il proprio ruolo cardine con un valore aggiunto che a lordo ha registrato un tondissimo 13,2%. Quello del gioco si è dunque imposto come il terzo settore maltese più produttivo, producendo un gettito erariale di 1,4 miliardi di euro, un valore che è il 12,1% in più rispetto al 2017, permettendo alle casse statali maltesi di arricchirsi di 67 milioni di euro, secondo le stime della Malta Gaming Authority nel Bilancio 2018. Su questo esempio si devono adeguare gli altri stati europei, tra cui l’Italia. Per poter offrire maggiore occupazione a tutti, anche ai giovani.