Inserita in Cronaca il 09/08/2019
da Cinzia Testa
Educare all´ecosostenibilità è ormai una necessità
Mentre nel pacifico l’accumulo di rifiuti ha creato un’isola di plastica, in Groenlandia stiamo assistendo allo scioglimento dei ghiacciai a ritmi vertiginosi; al contempo in Siberia, notoriamente una delle regioni più fredde del mondo, oltre 4 milioni di ettari di terreno stanno bruciando e con essi milioni di animali.
In questo quadro disastroso il mondo osserva passivamente:
la società resta inerme perché convinta che a farne le spese siano ‘solo’ gli animali che vivevano in questi ecosistemi ormai distrutti.
Ma il punto è che nonostante siano fenomeni lontani km e km dalle nostre vite, questi si ripercuoteranno su quello che è il nostro mondo. E fatto ancora più importante, a provocare tanto dolore è stata l´azione umana sempre troppo antropocentrica.
C´è poca conoscenza a riguardo, accompagnata da indifferenza: principali responsabili di questo circolo vizioso sono le combustioni utilizzate per le attività umane, queste portano al proliferare di emissioni di CO2, un gas serra la cui funzione è quella di trattenere parte dell´energia proveniente dal sole per mantenere l´equilibrio termico. Se però ci sono troppi gas serra, viene trattenuta troppa energia e le temperature si alzano ancora di più e non si mantiene il naturale equilibrio che ha permesso alla vita di proliferare.
Dunque alla base dei disastrosi eventi climatici attuali troviamo l’impronta lasciata dall’uomo durante la sua interazione con la terra circostante.
l’uomo è riuscito a mettere in ginocchio la natura, potente e imponente nella sua essenza. Con il suo operato distruttivo ha reso il mondo, che dovrebbe essere il suo rifugio più caro, un luogo inospitale.
La nostra terra soffre, flora e a fauna sono devastate, e questo, a causa dell’inquinamento senza freni. Gli eventi sopracitati hanno in comune il rilascio di dosi spaventose di CO2 , che accelelererà il cambiamento climatico in atto.
Per limitare i danni bisogna prima di tutto conoscere, sapere, non voltare la faccia, fare passi eco-sostenibili e attenti a non calpestare il mondo con troppa violenza.
Il cuore della terra è in fibrillazione, scalpita per tutto il dolore di cui deve farsi carico.
L’impronta dell’uomo ha avuto per troppo tempo un potere distruttivo, noncurante del benessere del pianeta. Bisogna fare dell’educazione ambientale lo strumento che ci insegni a camminare con cura, a piccoli passi. Il grido dell’emergenza ambientale non arriva. E in casi come questo occorre aumentare il tono della voce e fare squadra. Le voci di tanti formano un coro che stenterà a rimanere inascoltato.
Cinzia Testa
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