Ho vissuto oltre 30 anni al Sud Italia, in Nord Africa e in Medio Oriente, ho navigato il Mediterraneo in tutte le sue condizioni e con molteplici tipologie d’imbarcazioni. Sono nato a Milano e ora ci vivo, da genitori lombardi. Nessuno della mia stirpe aveva mai oltrepassato il Mar Tirreno, da bambino fino a 20 anni ho abitato nella zona Sud di Milano, in “Porta Cica”, la Darsena, la zona del porto di Milano; forse mi sono incuriosito pensando dove andasse tutta quell’acqua. Ho provato a seguirla! Le fotografie di questo libro raccontano la nostra storia contemporanea e la loro storia, attraversando il nostro tempo, la storia di tanti invisibili. Questo volume è il percorso, lo storico delle immagini che rispondono alla mia domanda.
Ho chiesto a queste persone di posare presentando un oggetto a loro caro, un oggetto che non si vorrebbe mai abbandonare, un oggetto che si vorrebbe tenere sempre con se’, anche nell’aldila’. Ho ricevuto risposte che hanno quasi dell’incredibile ma che descrivono molto bene la situazione sociale del territorio. La piu’ frequente e’ stata: “non ho piu’ nulla; prima i figli e poi i ladri……. e non mi e’ rimasto nulla”. @giordanomarcoriboli.
"E ci sono, infine ma non alla fine, le fotografie. Della mamma, quasi sempre. Degli affetti perduti, comunque. E d’improvviso mi accorgo che le fotografie sono l’oggetto che riassume tutti gli altri. Simboli di valore, concentrati di significato e di memoria, protesi del corpo, depositi di vita, sostituti di affetto, relais dell’impossibile. Sono tutto questo insieme. Non importa se sia la bella foto dell’onesto artigiano di bottega, o uno scatto sbiadito di Instamatic. Le foto, qualunque foto, sono quel che resta quando tutto il resto è andato. “Non ho più nulla; prima i figli e poi i ladri…”, ha detto uno di loro a Riboli, “e non mi è rimasto nulla”. Ma i ladri, ne sono certo, non avranno rubato le foto nel cassetto. Quelle non hanno valore, sul mercato della ricettazione.
Sono valore puro. Somigliano alla vita. Chi non lo capisce, non sa neppure guardarsi dentro". @michelesmargiassi
Senza un attimo di attenzione la memoria si dimentica di esistere
Giordano Marco Riboli