Inserita in Economia il 06/06/2019
da Direttore
Teatro Massimo. Schillaci e Trizzino (M5S): ´Chiarimenti su stagione estiva 2019. Vertici riferiscano in V Commissione´
Palermo 6 giugno 2019 - Una richiesta di audizione in commissione V per fare chiarezza sulla gestione della stagione estiva della Fondazione del Teatro Massimo. A presentarla è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci che, insieme al collega Ars Giampiero Trizzino e alla consigliera comunale M5S di Palermo Viviana Lo Monaco, accoglie le preoccupazioni manifestate dai lavoratori e delle organizzazioni sindacali sulla gestione artistica del teatro Massimo di Palermo in merito alla stagione estiva 2019.
“In Commissione Cultura Formazione e Lavoro dell’Ars - spiega la deputata - si faccia luce sulle logiche che hanno indotto la Fondazione Teatro Massimo di Palermo a fare allestire concerti, opere e balletti nella sede di Villa Castelnuovo, avvalendosi della Mytos Opera Festival, ente privato esterno che fa capo all’ex assessore regionale Nino Strano, pur disponendo al proprio interno di fondazioni musicali che sono invece costrette puntualmente ad esibirsi in spazi molto periferici, inidonei e limitati nella capienza. Una situazione che genera inadeguati introiti nelle casse della fondazione stessa per il conseguente ridotto sbigliettamento”.
“Non si capisce come mai - sottolinea Schillaci - il sindaco della città di Palermo che è anche presidente del teatro Massimo Leoluca Orlando e il sovrintendente Francesco Giambrone, abbiano potuto optare per una scelta di questo tipo che lede la fondazione nel suo prestigio cedendo il proprio spazio naturale, ovvero il Teatro della Verdura, ad un’associazione privata, determinando inoltre il mancato aumento del punteggio Fus, ovvero il Fondo Unico dello Spettacolo, che si traduce in minori contributi statali, di cui ogni fondazione beneficia”.
“A questo punto attendiamo di capire in audizione le motivazioni che hanno spinto i vertici della Fondazione del Teatro Massimo verso tale scelta e rimaniamo vicini ai lavoratori del Massimo e alla loro rappresentanza sindacale che hanno sollevato la questione mediante una nota che ad oggi non ha avuto risposta alcuna”.
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