Il progetto di riqualificazione ambientale dell´area circostante la Grotta di Santa Ninfa, proposto dalla Riserva Naturale gestita da Legambiente Sicilia e realizzato alcuni anni fa in collaborazione con l´Azienda Regionale Foreste Demaniali di Trapani, è stato inserito nella mostra "Paesaggio rurale: spazio pubblico non convenzionale" della prossima Biennale 2019 di Roma, Dipartimento di Architettura dell’Università ROMA TRE.
Il progetto è intervenuto in un’area in cui negli anni passati erano stati scaricati sfabbricidi e macerie, e che si presentava all’istituzione della Riserva in un forte stato di abbandono e degrado. Grazie al progetto l’intera area è stata acquisita al demanio regionale ed è stata oggetto di numerosi interventi di pulizia e di riqualificazione che hanno consentito di tutelare e diffondere gli habitat naturali, di creare un’area verde “per tutti”, di realizzare nuovi sentieri naturalistici per promuovere la fruizione del territorio e della riserva naturale.
“Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento che premia il nostro lavoro e la collaborazione attuata con l’Azienda delle Foreste di Trapani” - afferma il direttore della Riserva Giulia Casamento - “le aree naturali protette possono e devono svolgere un ruolo importante nella riqualificazione e nella valorizzazione del territorio, invertendo la rotta del degrado e della distruzione e dimostrando concretamente che è possibile tutelare e valorizzare”.
Per maggiori informazioni sulla Biennale 2019
http://www.biennalespaziopubblico.it/edizione…/il-programma/
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La Riserva Naturale “Grotta di Santa Ninfa”, affidata in gestione a Legambiente Sicilia, ricade in un vasto altopiano carsico di notevole interesse geologico, paesaggistico e naturalistico. La Riserva tutela gli ambienti ipogei della Grotta, ricca di splendide concrezioni gessose e carbonatiche, e la Valle del Biviere, caratterizzata da interessanti aspetti di vegetazione naturale (gariga, vegetazione ripariale, flora rupestre). Nell’area protetta sono diffuse suggestive forme carsiche superficiali: doline, conche chiuse formate dallo scioglimento delle rocce ad opera dell’acqua piovana; inghiottitoi, stretti imbuti che convogliano le acque piovane nel sottosuolo contribuendo alla formazione delle grotte; karren, piccole scanalature sulle trasparenti e candide rocce gessose. Lungo i sentieri le escursioni sono libere, anche se in caso di gruppi numerosi (max 50 persone) occorre concordare con l’Ente Gestore la data dell’escursione al fine di evitare sovrapposizioni con altri gruppi.