Inserita in Cronaca il 03/04/2019
da Direttore
CASO GIUSEPPE AMODEO
Il provvedimento di confisca emesso dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di Amodeo Giuseppe e dei suoi familiari è già stato impugnato innanzi la Suprema Corte di Cassazione dagli avvocati Baldassare Lauria e Paolo Paladino, i quali ritengono sussistenti plurime violazioni di legge.
In primo grado, il Tribunale di Trapani aveva affermato, respingendo la proposta della DIA, l´estraneità di Giuseppe Amodeo da ogni forma di contiguità con esponenti mafiosi. Sul punto avevano riferito il Capo della squadra mobile di Trapani, Dott. Giovanni Leuci, il Dirigente della DIA di Trapani, colonnello Rocco Lo Pane, ed il dott. Giuseppe Linares, direttore del servizio centrale anticrimine del Viminale, riconoscendo la distanza del proposto dall’ambiente mafioso, dallo stesso anzi contrastato con denunce delle avvenute estorsioni.
Alla luce di tali risultanze processuali, i legali credono fortemente che la confisca disposta sia illegittima, certi della totale estraneità della famiglia Amodeo da ogni dinamica affaristico-mafiosa, così come affermato anche da alti funzionari dello Stato.
Inoltre, va precisato che il provvedimento ablatorio è stato emesso prima della sentenza 24/2019 della Corte Costituzionale, nella quale sono stati affermati dei principi di diritto cui il decreto del giudice verosimilmente dovrà conformarsi. Primo tra tutti, il principio di legalità che esige che ogni misura limitativa della libertà personale dell’individuo o comportante una compressione del diritto di proprietà debba essere fondata su di una norma che ne determini con precisione e tassatività i presupposti di applicazione. Alla luce di ciò, sono pertanto escluse valutazioni generiche e nebulose, riconducibili a categorie indefinite come “traffici delittuosi” et similia, che sembrano avere trovato spazio anche in questo procedimento.
Avvocati Baldassare Lauria e Paolo Paladino
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