Inserita in Cronaca il 02/04/2019
da Direttore
LA PELLICCIA È CRUDELE: UE NON ESSERE COMPLICE! OPPONITI ALLA NORMALIZZAZIONE DEGLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI DA PELLICCIA.
Unisciti alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane e firma la petizione per convincere la Commissione Europea a togliere gli animali da pelliccia dalle competenze del nuovo Centro di Riferimento UE per il benessere animale.
Immagina cosa dev’essere passare tutta la vita in una minuscola gabbia di ferro. Nascere in uno spazio che è una porzione infinitesimale di quello che avresti a disposizione se fossi libero, e vivere così fino a che non vieni ucciso. Essere circondato dal rumore, dalla vista e dall’odore degli altri, quando per tua natura avresti bisogno di vivere una vita più solitaria. Essere sempre sotto pressione e tormentato dall’ambiente che ti circonda e dagli altri, fino a quando la tua vita si spegne in un momento di tortura che sembra non finire mai.
E una vita del genere per cosa? Per finire sulle spalle di un essere umano con una perversa idea di bellezza. Otto Stati Membri hanno completamente bandito l’allevamento di animali da pelliccia e molti altri stanno considerando di andare nella stessa direzione. La maggior parte degli europei è profondamente contraria a questa pratica. Ciononostante la Commissione Europea ha annunciato a Novembre che il suo secondo Centro di Riferimento per il Benessere Animale, che regolerà il benessere di pollame e conigli, si focalizzerà anche sugli animali da pelliccia. Una petizione lanciata nei giorni scorsi si propone di raccogliere almeno 500.000 firme per protestare contro questa intenzione della Commissione.
“L’idea che il controllo del benessere possa essere applicato ad animali chiaramente selvatici è assurda,” afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Volpi e visoni non vivono nello stesso ambiente in natura e non dovrebbero essere rinchiusi e allevati in ogni caso. Nessuna misura relativa al loro benessere può migliorare le loro vite quando sono costretti in condizioni che sono l’antitesi dei loro bisogni naturali.” I centri di riferimento UE – il primo è stato istituito nel 2018 e si occupa del benessere dei maiali – forniscono supporto tecnico e assistenza ai paesi UE nello svolgimento dei controlli relativi al benessere degli animali e nella diffusione di buone pratiche. In particolare, forniscono competenze tecniche e scientifiche e sviluppano metodi per valutare e migliorare gli standard di benessere.
Nell’attesa e nella speranza che ogni tipo di allevamento venga bandito e che si ponga fine a ogni forma di sfruttamento animale, ben venga un Centro di Riferimento per gli animali da fattoria. Tuttavia, per gli animali selvatici – che non dovrebbero in alcun modo vivere in gabbia – sembra solo un modo per dare il benestare a un’industria crudele e assolutamente non necessaria.
"Questo centro, nato per migliorare le conoscenze tecniche e scientifiche sulla materia e per assistere le professionalità del settore finirà solo col legittimare questa attività,” ha detto Carlo di Antonio, ministro vallone per il benessere degli animali. “Non c’è ragione per investire tempo e risorse nel migliorare questo tipo di produzione il cui obiettivo è totalmente inutile.”
“L’Unione Europea ha fatto grandi passi per vietare gli allevamenti di animali da pelliccia, con il pieno supporto della maggior parte dei cittadini europei, ed è spesso un’apripista in questo settore” conclude Piera Rosati. “Questa novità da parte della Commissione Europea è un’aberrazione, e dobbiamo accertarci che non porti a un grande passo indietro in questo processo e a uno scenario indesiderato nel prossimo futuro".
2 aprile 2019
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