Inserita in Politica il 02/03/2019
da Direttore
VERSO IL PIANO DI ZONA 2018-2019 DEL DISTRETTO SOCIO-SANITARIO D52 MARSALA-PETROSINO
Oggi (venerdì 1 marzo 2019) a Marsala, con la prima conferenza distrettuale, è partito (purtroppo con molto ritardo) il percorso per l´elaborazione del Piano di Zona (PDZ) dei servizi sociali. Il PDZ , in un primo momento, può sembrare uno "strumento" che riguarda solo alcuni "addetti ai lavori" (politici, assistenti sociali, tecnici, ...), in realtà si tratta di uno degli strumenti più belli e concreti che i cittadini e chi opera nel sociale e nel volontariato hanno disposizione al fine di partecipare alla progettazione sociale nell’ambito territoriale di competenza.
Questo strumento viene introdotto dall’articolo 19 della Legge 328/2000 e rientra tra le riforme più riuscite della legge quadro. La Legge 328/2000 è una delle migliori ed efficaci leggi della Repubblica Italiana. Certamente - e lo dico con rammarico - dalle nostre parti è stata spesso "falsata" ed utilizzata per un "coinvolgimento" solo di facciata e guidata da interessi di parte, non per servire le "fasce più deboli" della società.
L’introduzione del PDZ apporta cambiamenti importanti nella programmazione delle politiche sociali: - aumentano (o meglio, dovrebbero aumentare...) i "costruttori" delle politiche sociali. Ogni cittadino dei Comuni interessati potrebbe offrire la propria collaborazione; si programma in modo congiunto con l’Azienda Sanitaria Provinciale; - si programma a livello locale, nell’ambito territoriale di competenza. Il PDZ è uno strumento di programmazione territoriale concertata e partecipata. Gli attori coinvolti in questo processo di progettazione sono molteplici: i Comuni, l´ASP, gli Enti terzi, il Terzo settore, gli enti gestori dei servizi sociali, i soggetti espressione dell’associazionismo, i cittadini che intendono contribuire al processo di elaborazione del Piano, le istituzioni scolastiche e della formazione, le amministrazioni giudiziarie. Oggi a Marsala - è stato affermato più volte - si vuole cominciare un nuovo cammino di ascolto dei bisogni prioritari, di confronto franco e schietto, di un desiderio di utilizzare i soldi pubblici (più di seicentomila euro in 2 anni) con parsimonia e con criteri appropriati per andare incontro efficacemente alle diverse problematiche (povertà, disagio minorile, disabili, assistenza agli anziani, dipendenze patologiche...). Non si possono più ammettere "ritardi", lentezze e formulazione di progetti che non corrispondano alle reali esigenze delle persone più deboli e/o emarginate. Non sono ammissibili "intromissioni" o "decisioni" volte a favorire qualcuno ed a sprecare le pubbliche limitate risorse economiche. Chi desidera promuovere il bene comune e l´attenzione a chi vive in difficoltà, collabori e partecipi attivamente.
Don Francesco Fiorino
Marsala, 1 marzo 2019
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