biologo, consulente Weleda.
Secondo il modello antroposofico consegnatoci da Rudolf Steiner, la pianta e l’Uomo sono esseri “tripartiti”.Nella relazione pianta-Uomo possiamo vedere un’immagine speculare, come se la pianta fosse un essere umano “inverso”: Radice, Foglia e Fiore si mettono in relazione con il “Sistema Testa” (“Polo Neuro-Sensoriale”), il “Sistema Toracico” (“Polo Ritmico”) ed il “Sistema degli Scambi” (“Polo Metabolico”, o “del Ricambio e delle Membra”).
Per fare solo un esempio, come la pianta affonda le proprie radici nella terra, l’Uomo “drizza la testa” e “affonda le radici” nel mondo spirituale.
È come se l’Uomo sia un vegetale che, sradicatosi dal suolo e compiuta una rotazione di 180 gradi, un capovolgimento verticale, si emancipi e vada verso il mondo.
Le affinità, benché speculari, sono tante: il “processo respiratorio” (assimilazione clorofilliana e respirazione umana), il pigmento della foglia e del sangue, la “percezione” della radice e del cervello, il fiore ed il sistema riproduttivo umano, forze dissolventi (Fiore/Sistema Metabolico) ed indurenti (Radice/Polo Neuro-Sensoriale)...
La foglia resta, comunque, l’organo fondamentale della pianta, il sistema mediano della pianta, il suo “sistema ritmico” a metà tra fiore e radice (corrispondente nell’Uomo al Polo Ritmico, mediatore tra i due poli opposti Neuro-Sensoriale e Metabolico, e dove si svolgono i processi vitali principali, la respirazione e la circolazione sanguigna).
Si può dire che “tutto è ritmo”, e per questo un’importanza particolare assume il processo fogliare. Ancora di più, tutti gli organi vegetali si devono intendere come trasformazioni della foglia, o come dice Goethe: “Tutto è foglia”.
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