Inserita in Cronaca il 23/01/2019
da Direttore
´Aumentano i Gay e comandano i terroni´ . Libero Quotidiano e la caduta di stile.
C’è da chiedersi : “ E’ il costume dei tempi offendere?” di Biagio Maimone
Il giornalismo deve necessariamente prendere le distanze da ogni forma di violenza, anzi deve denunciarla ogniqualvolta essa viene espressa.
Il giornalismo, difatti, nasce prefiggendosi una missione di elevato valore etico, in quanto pone a fondamento del suo operare la finalità di trasmettere le notizie ed i fatti della vita quotidiana, della vita delle Istituzioni, della vita sociale, della storia umana, in modo neutrale ed indipendente, nel pieno rispetto delle leggi che salvaguardano la dignità umana.
Stupisce, pertanto, che il quotidiano Libero, diretto da Vittorio Feltri, possa intitolare i propri articoli, peraltro pubblicati in prima pagina, utilizzando definizioni offensive.
Non si può non prendere atto di tale volgarità espressiva che testimonia un grave fenomeno, ormai sempre più dilagante, ossia l’impoverimento morale di alcuni ambiti della vita contemporanea, ritenuti depositari, da sempre, dello sviluppo culturale di una nazione.
Dispiace vedere che coloro i quali sono considerati portatori di conoscenza e di cultura elevata, come lo è Feltri, facciano proprio un linguaggio improntato alle offese e alle parole volgari.
C´è da chiedersi, pertanto: “ Quale messaggio viene trasmesso ai bambini, ai giovani, alle donne, agli uomini, alla società civile? ”
Nell´epoca attuale, pervasa ormai da varie forme di violenza, si fa sempre più strada la violenza morale, espressa mediante il turpiloquio,l’arroganza verbale, la definizione degli altri in modo offensivo. Dilaga il bullismo nella società civile e si diffonde tragicamente e paradossalmente nelle scuole e nell´ambito dei professionisti della comunicazione, ossia i giornalisti.
Per fortuna sono pochi a testimoniare la decadenza di tale nobile attività .
Siamo nell´epoca del pensiero superficiale ed è difficile essere concordi relativamente al concetto di “cultura”. Certo, non può definirsi cultura l’arroganza, l’offesa, il turpiloquio, gli scontri verbali, da trivio, di coloro che affermano di rappresentare la "cultura". Non sarà certo tale forma di giornalismo ad avere la meglio.
Anzi, è già stata sconfitta da una nuova forma di comunicazione che veicola la solidarietà, la necessità di intessere relazioni umane, improntate alla crescita reciproca e sociale, all´emancipazione morale , che vede nell´altro non un nemico da abbattere , ma un amico con cui condividere ogni spazio della vita umana, perché essa diventi una realtà ospitale, che genera benessere e amore senza condizioni.
|