Inserita in Politica il 15/01/2019
da Direttore
Le associazioni chiedono la nuova convocazione del tavolo tecnico sulla magistratura onoraria.
Pochi giudici, scarso personale, e fatiscenza degli uffici giudiziari, necessari rinvii e ritardi nella risposta ai cittadini: questo il quadro che emerge dalla ricognizione operata dalla trasmissione Presa Diretta del 14 gennaio 2019, ma nota agli operatori del settore da tempo. L’amara considerazione non stupisce di certo chi in questi uffici invecchia e subisce tutte le negatività riscontrate tale amara constatazione pur essendo definito un non lavoratore: i magistrati onorari, coloro che, invece di beneficiare dei continui trasferimenti e malattie, mantenendo saldo il punto hanno “smazzato” letteralmente il carico accumulato dalle inefficienze ministeriali sono proprio loro dal 1998 ad oggi. Quello che in pochi sanno è che, a causa di una riforma voluta fortemente dal Ministro Orlando e non ancora modificata in melius dal cd. governo del cambiamento, coloro che “chiudevano sempre la porta” e potevano rappresentare la continuità e la garanzia di presenza a sopperire le croniche carenze di magistrati ordinari, subiranno un drastico taglio della possibilità di impiego senza che sia compensato il mancato guadagno, ma soprattutto provocando la totale paralisi della giustizia già al collasso. Si pensi ai giudici onorari di tribunale a cui verrà richiesto di lavorare senza indennità, in assenza di udienza da celebrare nell’Ufficio per il processo. Eppure la soluzione è in tasca. Un tavolo tecnico ancora aperto può e deve accogliere la proposta di riforma delle nostre associazioni richiamata positivamente dalla Anm con il parere di novembre 2018, perché creata ad arte per fornire una risposta immediata non solo agli interessi sindacali ma soprattutto al cittadino: non disperdere le professionalità acquisite, aumentare la possibilità di impiego dei magistrati onorari in servizio dunque immediatamente disponibili, con congruo ristoro economico, perché si possa realizzare quanto promesso e siglato nel contratto di governo. Del resto, lo afferma anche il Ministro in varie occasioni: i soldi ci sono... si trovino anche per i riders della giustizia. Dunque, l’inattesa inerzia e il silenzio del ministero di fronte ai sacrifici decennali di seri professionisti lavoratori nell’ombra non può persistere, e non collima con la promessa formulata a novembre dall’on.le Morrone. Noi ancora ci siamo e vogliamo continuare la strada del confronto con questo governo nella deputata sede, che coinvolga tutti i soggetti interessati e che non può non essere quella del Tavolo tecnico ufficiale e del Tavolo Politico, di cui chiediamo la pronta convocazione, prima della inaugurazione dell’anno giudiziario, alla presenza anche del Ministro Bonafede. Diversamente appare di tutta evidenza che lo stato di agitazione non possa che persistere, se non evolversi.
Unione Nazionale Italiana Magistrati Onorari Associazione Nazionale Magistrati Onorari
Confederazione Giudici di Pace Magistrati onorari Uniti
|