Inserita in Cultura il 10/01/2019
da Direttore
Un volume-ricordo di De André il cantautore scomparso nel 1999
Un ricordo del grande Faber 20 anni dopo nel libro De André il corsaro
Dall´editrice Interlinea un volume-ricordo sul cantautore scomparso nel 1999, con testi di Michele Serra e dell´amica Fernanda Pivano
L´11 gennaio 1999 ci lasciava Fabrizio De André; venti anni dopo Interlinea ripropone il libro De André il corsaro con saggi e testimonianze di Fernanda Pivano, Cesare G. Romana e Michele Serra. La cattiva strada «luogo deputato di un´etica corsara, porto franco dove il potere non arriva» (Cesare G. Romana), è quella che Fabrizio De André scelse di percorrere per farsi poeta dei diseredati, puro anarchico, «perché l´anarchico deve cominciare con l´essere buono: ecco queste illusioni molto ottocentesche di credere ancora che c´è qualcuno buono. Fabrizio era un buono, accidenti se era buono» (Fernanda Pivano). Il suo carisma nasceva dall´unicità e dalla lontananza, quasi che le sue canzoni e la sua voce venissero da un altrove. La voce, soprattutto, «costruita attorno alla pronuncia precisa delle parole, attorno all´amore per la parola» (Michele Serra), era ciò che lo rendeva straordinario, anche più delle scelte musicali e degli argomenti di cui cantava.
«Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare la guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare»
Fernanda Pivano, scrittrice e giornalista, è stata autrice di numerosissime pubblicazioni e traduttrice dei maggiori scrittori Usa. Profonda conoscitrice delle culture "alternative" americane e amica personale di Fabrizio De André, è stata una delle sue biografe più apprezzate.
Cesare Romana, giornalista musicale, è il vero e proprio custode della memoria storica di De André.
Michele Serra è corsivista del quotidiano "La Repubblica" e autore di libri di successo.
Un brano del libro
« L´idea di dedicare uno spazio di riflessione all´opera di Fabrizio De André nasce da un nucleo emotivo non di nostalgia, ma di gratitudine. Se riusciamo ad attraversare la vita con un poco più di consapevolezza della condizione umana lo dobbiamo al suo lavoro. Il rigore e la tenacia con cui ha saputo imporre al mondo della canzone le sue scelte gli hanno permesso di portare la forma canzone a livelli artistici impensabili nel mondo dell´industria discografica. Credo che nel raggiungere questi risultati il senso della dignità artistica del proprio lavoro e la capacità di imporla non siano stati meno importanti dello straordinario talento nello scrivere canzoni. "Esistono artisti maggiori e artisti minori, non arti maggiori o minori", così in un´intervista a Doriano Fasoli. (Giovanni A. Cerutti)
Fernanda Pivano, Cesare G. Romana, Michele Serra, De André il corsaro, a cura di Cesare G. Romana, presentazione di Giovanni A. Cerutti, Interlinea, Novara 2002, pp. 56, euro 10, isbn 978-88-6857-224-2
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