Inserita in Cronaca il 06/01/2019
da Direttore
Epidemie nel mondo.
Il virus dell´influenza H1N1, noto come "influenza suina", ha ucciso 42 persone in California da ottobre. Gli anziani i più a rischio, ma anche donne incinte e bambini. Per gli esperti: il miglior rimedio, il vaccino
In California, dall´ottobre scorso ad oggi, 42 persone sono decedute a causa di una forma virulenta d´influenza, secondo fonti ufficiali. Come detto, le morti sono iniziate a registrarsi in ottobre che solitamente è il mese che coincide con l´inizio della stagione favorevole alla diffusione della malattia che dura fino a maggio e di solito raggiunge i picchi in febbraio. Le persone anziane sono quelle con le maggiori probabilità di sperimentare complicazioni, come la polmonite. La metà delle persone falciate dall´influenza in California aveva più di 65 anni. In California e in tutto il resto degli USA, il ceppo influenzale che circola attualmente e che si sta diffondendo è la famigerata H1N1, una sorta di Influenza A nota come "influenza suina". A livello nazionale, il 77% dei casi di influenza finora hanno testato positivamente l´H1N1, secondo il CDC, (U.S. Centers for Disease Control and Prevention, in italiano, Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie), l´omologo del nostro Istituto Superiore di Sanità. L´H1N1 tende ad essere più pericoloso per bambini e donne incinte, ha spiegato l´ufficiale medico capo dottor Jeffrey Gunzenhauser, al Los Angeles County. Finora in questa stagione - ha continuato il medico - sono morte di influenza ben 10 persone nella sola Contea di Los Angeles. A livello nazionale, sono già state segnalate due morti di influenza di alto profilo nel corso di questa stagione. Il 24 dicembre, un ragazzo di 8 anni che era detenuto in custodia nel Nuovo Messico dopo essere stato catturato presso il confine con gli Stati Uniti è morto di influenza. Più tardi quella stessa settimana, Bre Payton, uno scrittore di 26 anni per una rivista online federalista, è morto di encefalite causata dall´influenza, secondo il suo datore di lavoro. In generale, tuttavia, i funzionari della sanità americana affermano che la sindrome influenzale stagionale di quest´anno sarà probabilmente più mite di quella precedente, quando il ceppo mortale H3N2 è stato il più prevalente in tutto il paese, quando si erano ammalate così tante persone che gli ospedali traboccavano di pazienti e avevano finito di farmaci. La stagione scorsa ha portato ad uno dei più alti tassi d´influenza mai registrati negli USA, secondo solo a quelli per la pandemia di influenza spagnola del 1918 che uccise migliaia di persone, secondo Gunzenhauser. Anche se l´H1N1 tende ad essere un ceppo meno nocivo, Gunzenhauser incoraggia a vaccinarsi ancora tutti oltre i 6 mesi di età. Il vaccino dura circa due settimane effettive. "Vogliamo incoraggiare chiunque a vaccinarsi," ha detto. "In questo momento siamo in anticipo — stiamo iniziando a vedere risultati positivi." Il vaccino antinfluenzale riduce la possibilità di una donna incinta di prendere l´influenza del 40% e prevede un´immunità per il suo bambino, ha ricordato. Le persone vaccinate che prendono l´influenza, in genere presentano sintomi meno gravi. E le cifre sono impietose: nella stagione scorsa, l´influenza ha ucciso 185 bambini, l´80% dei quali non erano stati vaccinati, secondo i dati del CDC. Ovviamente per chi viaggia negli USA non si corre un rischio maggiore di coloro che risiedono in Italia e non si spostano, rileva Giovanni D´Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Tuttavia, il consiglio per coloro che sono più deboli e gli immunodepressi di vaccinarsi prima di partire appare il miglior viatico per ridurre drasticamente la possibilità di patire le complicazioni connesse a questi ceppi influenzali particolarmente virulenti.
Lecce, 6 gennaio 2019
Giovanni D’AGATA
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