Inserita in Cronaca il 02/01/2019
da Direttore
Madre chatta su Facebook e la figlia di 6 mesi annega. Ora mamma rischia condanna a 9 anni di carcere.
Sarebbe bello scrivere che si tratta di una notizia inventata, purtroppo è tutto vero. Kayla L. è stata arrestata dalla polizia israeliana a Tel Aviv poichè sospettata di chattare su Facebook mentre sua figlia di sei mesi annegava nella vasca da bagno. La sconsiderata protagonista della vicenda è una madre di 23 anni, responsabile della morte della figlioletta Naomi. Per dieci minuti, la donna era così impegnata a scambiarsi messaggini e altre amenità del genere col telefonino per non accorgersi che la piccola stava affogando. Quando poi ha dato l’allarme era troppo tardi per i soccorsi. La bimba è morta dopo essere stata in coma per una settimana. Ai controlli della polizia, la madre ha dichiarato che era stata in bagno per un po ´di tempo quando è accaduta la tragedia. La polizia sta ora effettuando una perizia sul cellulare della donna, consistente nell´analisi forense del telefonino per acquisire i contenuti ed in particolare per verificare se Kayla L. abbia usato lo smartphone per collegarsi ai social network nella finestra di 10 minuti dell´incidente. Suo marito, Ilan L., ha confermato che la polizia sta indagando sul loro telefono. La donna, si è trasferita da Londra a Tel Aviv più di cinque anni fa. La coppia ha un´altra figlia, Elizabeth (2 anni), ma attualmente sono separati.. Per Giovanni D´Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il primo dovere di ogni genitore è tenere il suo bambino al sicuro e in questo caso la madre ha fallito in questo compito fondamentale, esponendo la bambina a rischio di lesioni gravi e di morte.
Lecce, 2 gennaio 2019
Giovanni D’AGATA
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