Inserita in Politica il 17/12/2018
da Direttore
IL COMITATO DIRETTIVO CENTRALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI: E’ NECESSARIO REPERIRE FINANZIAMENTI PER LA MAGISTRATURA ONORARIA.
Roma, 15 dicembre 2018
Oggi il Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati è intervenuto nuovamente sul tema delle modifiche alla riforma della Magistratura Onoraria, e ha ribadito la necessità di reperire le necessarie risorse aggiuntive per l’approvazione di quelle proposte provenienti dalle rappresentanze della magistratura onoraria e ritenute condivisibili dalla stessa ANM con il parere approvato il 25 novembre u.s.
Le scriventi associazioni esprimono soddisfazione per la determinazione oggi assunta all’unanimità dal CDC, in quanto correttamente invoca il superamento della invarianza finanziaria, come unico metodo attraverso il quale ottenere “benefici organizzativi, finanziari e macroeconomici ….grazie a un piu´ consistente utilizzo dei giudici e dei pubblici ministeri onorari” nel rispetto delle funzioni giurisdizionali con le varie modalità di affiancamento, supplenza e supporto, specificando come a tale maggiore utilizzo debbano corrispondere maggiori tutele economiche, per un incremento della produttività giudiziaria di primo grado a favore di tutti i cittadini.
Le proposte del progetto CGdP-UNIMO, ritenuto condivisibile nel parere dell’ANM del 25 novembre, si muovono in questa direzione, prevedendo, in particolare, un incremento dell’impiego della magistratura onoraria (pari anche a cinque impegni lavorativi settimanali, con conseguente incremento della retribuzione pro rata temporis e definizione compiuta del concetto di impegno come svincolato dalla presenza in ufficio, connotazione che non collide con le funzioni esercitate); una più efficiente costruzione dell’Ufficio per il Processo (a base volontaria e con la possibilità di assegnazione di ruoli in via autonoma per i magistrati onorari già in servizio); la reintroduzione dell’istituto dei trasferimenti e la graduazione delle sanzioni disciplinari, secondo quanto previsto nella Legge delega 57/2016.
Questi aspetti oltre alla necessaria previsione delle necessarie tutele previdenziali ed assistenziali, consentiranno di correggere una riforma ingiusta che pregiudica irrimediabilmente non solo il futuro di magistrati onorari che, in alcuni casi anche per decenni, hanno svolto con professionalità e senso dello Stato la loro funzione ma anche il funzionamento della Giustizia.
Come da noi spesso affermato e documentato presso gli uffici tecnici del Ministero, e come ribadito nella stessa determinazione del CDC, trattasi di un incremento che non comporterebbe un aggravio per il bilancio dello Stato, , dunque, sostenibile.
A questo punto la decisione di onorare il contratto di governo spetta alla politica, pena la perfetta continuità con il precedente esecutivo.
Unione Nazionale Italiana Magistrati Onorari - Confederazione Giudici di Pace
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