Inserita in Cronaca il 29/11/2018
da Direttore
SICILIA, RIVOLUZIONE ANIMALISTA: REGIONE SU RANDAGISMO DICHIARA GUERRA A CHI AMA ANIMALI
“Le nuove linee guida per il contrasto del randagismo, approvate dalla Giunta regionale della Sicilia, sono una vera e propria dichiarazione di guerra a tutti coloro che hanno a cuore la tutela animale. Infatti, il documento non si configura come opportuno strumento per il contenimento del randagismo, ma è come una mera relazione riepilogativa delle condizioni del randagismo siciliano e un’elenco di principi astrattamente giusti, che vengono poi incredibilmente disattesi nello stesso documento. Le uniche regolamentazioni minuziose sono rivolte, guarda caso, a limitare l’azione dei volontari, che già operano in condizioni difficili. Come se non bastasse, nelle linee guida non si rinviene una sola indicazione concreta circa le modalità di incentivazione delle adozioni nei canili - addirittura vengono scoraggiate quelle che vengono definite le “adozioni forzate”, cioè quelle dettate da motivi compassionevoli -, né vengono definite con chiarezza competenze e responsabilità delle Asp nell’attuazione di piani straordinari di controllo e sterilizzazione dei cani. E, nonostante il documento regionale dia proprio alle sterilizzazioni un ruolo centrale nel controllo della diffusione del fenomeno del randagismo, le linee guida sembrano minare alle fondamenta la possibilità di contrastare seriamente il randagismo attraverso questa pratica. Inoltre, manca un concreto indirizzo sull’incentivazione del censimento canino, facendo addirittura affidamento sull’esoso strumento di droni e videocamere, che chissà con quali risorse verranno acquistati dagli enti competenti, inclusi i Comuni. Quanto alle strutture di ricovero, il documento regionale sembra focalizzare l’attenzione sulle strutture “non ufficiali”, le quali presentano carenze strutturali e problemi di sovraffollamento, per cui è certamente necessaria un’intensa attività tesa alla loro riqualificazione, ma vanno anche controllate le strutture ufficiali che presentano situazioni di sovraffollamento: realtà che nelle linee guida viene sottovalutata. Quanto all’accesso nelle strutture da parte dei volontari, da un lato si afferma che questi dovrebbero accedere senza bisogno di speciali procedure e autorizzazioni presso i rifugi per il controllo della gestione delle strutture medesime, ma dall’altro vengono imposti vincoli stringenti, laddove si prevede che le visite devono essere autorizzate da un medico del servizio veterinario e gestite da personale specializzato e che chi intende frequentare il rifugio deve fare un corso di formazione. Anche in tal caso, previsioni corrette solo sulla carta finiscono per rendere più complicato l’accesso dei volontari nei rifugi. Riassumendo, le indicazioni più severe sono anche quelle che limitano le attività del volontariato. Allo luce di tutto questo, chiediamo al presidente Musumeci di tornare sui propri passi, e procedere alle modifiche e all´integrazione delle linee guida, convocando il nostro partito e le associazioni animaliste”.
Così, in una nota, il segretario nazionale di “Rivoluzione Animalista”, Gabriella Caramanica.
|