Inserita in Cronaca il 19/11/2018
da Direttore
I fatti della Colombaia descritti alla Università del Mediterraneo per le tre età
La presentazione del documentario “Culummara Il castello di mare” opera di Giacomo Caltagirone ha offerto, il 19 novembre, la possibilità ai corsisti della Università del Mediterraneo per le tre età, Presidente Ignazio Aversa, di assumere notizie abbastanza particolareggiate sulla storia della Colombaia e sulla sua situazione attuale. Perché “la Colombaia è un luogo di memorie che sussurra dalla sua maestosità alla sua città i ricordi di un tempo, rappresenta un viaggio in una tradizione ancestrale, un ritorno alle origini in cerca di un riscatto, di un discorso attorno alla storia più che a un luogo di cui si parla molto e che si conosce poco del suo vissuto”. Non è mancata la collaborazione di Alberto Costantino autore di diverse monografie sul castello e di Luigi Bruno Presidente dell’Associazione Salviamo la Colombaia che con lo stesso autore hanno cercato di approfondire i legami vantati dalla città di Trapani sia con l’isola che con la struttura. Inverosimile è stato il fatto che molti dei presenti non avevano avuto e non hanno contezza della situazione e che negli ultimi anni non hanno potuto visitarla. Bisogna ricordare che nei tempi andati quando la Colombaia era un carcere e quindi luogo di afflizione, la “visita” veniva concessa soltanto ai parenti dei carcerati i quali restavano in attesa in parlatorio e certamente non erano nella possibilità di vedere, nel loro complesso, quei luoghi del dolore che ora hanno assunto un significato di valenza storica . Dal 2010, a seguito della messa in sicurezza, è stata data la possibilità alle organizzazioni culturali di poterla visitare ed a quanti ne avessero quell’ interesse storico/culturale di cui è permeata. Per l’Associazione Salviamo la Colombaia ,che opera per la sua tutela fin dall’anno 2002, è stato un ulteriore momento per fare ricordare che, a seguito di un bando emanato dall’Assessorato regionale per i beni culturali, che scadrà fra 44 giorni, la Colombaia verrà concessa a chi avrà cura di ripristinarla e di consentirne la fruibilità non solo ai cittadini ma anche a studiosi e ai turisti alla scoperta di un itinerario che non ha eguali e la cui presenza rappresenterà un nuovo modo di rivivere della nostra economia. Perché è rilevabile il fatto che della Colombaia se ne parla fin dal 480 a.C. e, successivamente nel corso delle guerre per la conquista del Mediterraneo tra cartaginesi e romani per poi arrivare all’uso fatto da regnanti ed in ultimo come carcere. In tale attesa non ci resta ripetere che: Parlatene, parlatene sempre. Perché i silenzi diventano pietre. E le pietre diventano muri. E i muri, distanze incolmabili (D.Santorelli)
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