Inserita in Cultura il 21/10/2018
da Direttore
Lentini-Carlentini (SR): la Dott.ssa Raffaella D’amico completa il restauro della Teoria dei Santi nella chiesa rupestre del Crocifisso
È stato presentato stamane nella Ex-Cattedrale di Lentini il restauro, appena terminato, del prezioso affresco “Teoria dei Santi” nella Chiesa rupestre del Crocifisso, grotta incastonata in un contesto naturalistico di eccezionale interesse sita nel territorio di Carlentini, a pochi passi dal centro abitato di Lentini. Un intervento reso possibile grazie al contributo di 15.000 euro messo a disposizione, nell’ambito dell’ottava edizione de “I Luoghi del Cuore” (censimento dei luoghi italiani da non dimenticare) e promosso dal FAI (Fondo Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo). La partecipazione al bando è stata conseguita grazie ad una tenace raccolta di firme proposta dal gruppo d’iniziativa civica Lentini nel Cuore, che riunisce cittadini e associazioni di volontariato quali Neapolis Lentini (presidente Christian Vecchio), SiciliaAntica Lentini, ProLoco, Lions Club Lentini e Archeoclub Lentini (presidente Pippo Cosentino). Al contributo FAI si è poi aggiunto il cofinanziamento della Parrocchia di S. Maria La Cava e S. Alfio. Presenti all’introduzione video, cui ha fatto seguito l’inaugurazione e il simbolico taglio del nastro tricolore in situ, il Vescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, il parroco della Chiesa Madre Don Maurizio Pizzo, il Capo Delegazione FAI di Siracusa Sergio Cilea, i Sindaci di Lentini e Carlentini, Saverio Bosco e Giuseppe Stefio, molti club service e associazioni del territorio, tra cui l’Associazione Nazionale Polizia di Stato Lentini-Carlentini-Francofonte (responsabile commissario Vincenzo Laezza) e l’Associazione Nazionale Carabinieri Lentini (presidente Lgt. Andrea Chiarenza), vari istituti scolastici della città, quali il Liceo Artistico P.L. Nervi, e numerose personalità di spicco e autorità locali. Le opere di restauro sono state egregiamente condotte e curate dalla Dottoressa Raffaella D’Amico e da un team di restauratrici specializzate in affreschi su pietra. L’affresco “Teoria dei Santi”, tra i diversi contenuti all’interno della chiesa rupestre (XII-XVII sec.), localizzato sulla parete dell’ambulacro della grotta, comprende le raffigurazioni di Santa Elisabetta, Mater Domini, San Leonardo, San Giovanni Battista e un Santo Vescovo (San Nicola). La Chiesa del Crocifisso, ai piedi del colle Metapiccola, è sicuramente tra le più importanti del nutrito gruppo ecclesiastico rupestre siciliano. Delle sue origini e dei suoi trascorsi mancano notizie documentarie. Oggi la grotta ci appare nella sua ultima strutturazione settecentesca, quando fu collegata ad un convento di eremiti laici locali, i quali ampliarono il complesso, realizzarono nuovi locali e sistemarono l’ingresso con un portale su cui è incisa la data del 1746. La “scoperta” della rilevanza artistica della chiesa è dovuta allo storico dell’arte francese Emile Bertaux (1870-1917), che la considerò unica nel suo genere (L’art dans l’Italie meridionale, 1903). La conoscenza storica e culturale del sito si deve soprattutto agli studi di Paolo Orsi (che per primo la fa risalire all’età bizantina) , di Salvatore Ciancio e, successivamente, di Giuseppe Agnello e di Aldo Messina. L’affresco della Crocifissione dà il nome alla chiesa e sembra rifarsi a moduli pittorici duecenteschi. Particolare attenzione, infine, merita il Cristo Pantocratore, posizionato sull´altare Est (secondo il culto orientale) e riconducibile al XIII sec. L’intervento di ripristino ha eliminato i fattori di degrado presenti mettendo in luce le “giornate” dell’affresco , le scritte onomastiche dei Santi e particolari pittorici da tempo celati per cause ambientali e fattori antropici. Lo straordinario lavoro di pulizia e sgombero dei locali, in cooperazione con le associazioni locali e i volontari, e l’accurata opera di restauro ha restituito “leggibilità” e fruibilità al bene pittorico e a buona parte dell’oratorio. Oggi si spera che l’intervento possa attirare attenzione e interesse e fungere da propulsore per il recupero dell’intero ciclo pittorico del complesso rupestre, permettendo un proficuo feedback turistico ed economico.
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