LNDC parteciperà attivamente al processo contro il responsabile delle sevizie che hanno portato alla morte della povera cagnolina. Rosati: ci aspettiamo sentenza esemplare ma rinnovo l´appello alle istituzioni affinché le pene per questi reati vengano inasprite, in modo da essere vero deterrente.
La storia di Pilù è tristemente nota ormai in tutta Italia. Questa piccola cagnolina fu uccisa dopo atroci sofferenze causate dal compagno della sua proprietaria, probabilmente come vendetta per presunti torti subiti dalla fidanzata. A farne le spese è stata la povera bestiola, seviziata in maniera atroce mentre il suo aguzzino riprendeva tutto con il cellulare. Il video poi è stato diffuso in rete e ha permesso di identificarlo e denunciarlo.
"Il filmato delle torture alla povera Pilù è davvero raccapricciante", commenta Michele Pezone – Legale e Responsabile Diritti Animali di LNDC Animal Protection. "L´imputato è stato denunciato per uccisione di animale a seguito di maltrattamenti (art. 544-ter commi 1 e 3 Codice Penale) con l´aggravante dei futili motivi (art. 61 C.P.) e rischia oltre due anni di carcere nel caso in cui venga applicata la massima pena, cosa che chiederemo con fermezza. Spiace constatare che ad oltre tre anni di distanza dalla morte di questa sfortunata creatura non si sia ancora formalmente aperto il processo, nonostante l´estrema semplicità delle indagini da effettuare, dato che la condotta dell´imputato è documentata dall´atroce filmato. Pilù ha trovato una morte persino peggiore di quella, pure terribile, del povero cane Angelo di Sangineto, ucciso un anno dopo la morte di Pilù, e vorrei segnalare che per quella vicenda – sempre documentata da un video pubblicato in rete - il processo si è concluso con sentenza di condanna davanti al Tribunale di Paola oltre un anno fa. I tempi della giustizia in questi casi dovrebbero essere sempre rapidissimi e rispettosi della vita sottratta a una creatura innocente".
"La ferocia con cui questo mostro ha infierito su una povera cagnolina indifesa è davvero orribile", afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. "Auspichiamo che la sentenza sia esemplare ma resta il fatto che queste pene sono ancora troppo blande ed è necessario che vengano inasprite con urgenza. La frequenza con cui si verificano episodi di questo genere è allarmante e fa capire che le leggi attuali non sono un deterrente efficace per tenere a bada la crudeltà. Dobbiamo ricordare anche che questi atti sono quasi sempre preludio a violenze nei confronti degli altri soggetti deboli, dalle donne ai bambini, e pertanto è fondamentale che queste persone vengano fermate ai primi segnali di violenza con pene adeguate."
27 settembre 2018