Inserita in Gusto il 29/07/2018
da Direttore
Due pizzaioli di San Giuseppe Jato, Giovanni e Tony Laudani hanno conquistato gli appassionati del club Ferrari di Parigi.
Sicicon Valley porta al club Ferrari di Parigi la pizza ai grani antichi siciliani Grazie all’incubatore di start up che ha sede a San Cipirello, due pizzaioli hanno portato i loro impasti alternativi all´autodromo di Mortefontaine. Tra le miscele di grani anche l’alga spirulina
Due pizzaioli di San Giuseppe Jato, Giovanni e Tony Laudani hanno conquistato gli appassionati del club Ferrari di Parigi. Grazie all´associazione Sicicon Valley, incubatore di start up, ideato da alcuni giovani siciliani e presieduto dall’imprenditore Domenico Ferruggia, hanno portato i sapori della loro terra all´autodromo di Mortefontaine, dove era in corso un raduno di appassionati del Cavallino Rosso. Trentacinque diversi impasti di pizza per conquistare i palati francesi I due pizzaioli siciliani, invitati dallo chef franco-americano Arthur Garner, noto per i tanti eventi a cui partecipa in veste professionale, tra cui il torneo di tennis Roland Garros, hanno proposto al pubblico francese, pizze con farine del territorio ed impasti alternativi. Solo un assaggio dell’ampio menu composto da 35 miscele diverse che preparano alla pizzeria Z´Alia a San Giuseppe Jato, senza più farine "0" e "00". Tra le più originali quella alla carruba, servita come dessert, quella al pistacchio e le più note ai grani antichi siciliani di Tumminia e Perciasacchi. «La nostra cucina usa solo farine semi-integrali e integrali – spiega Giovanni Laudani – a Parigi abbiamo portato un impasto di grano Russello e uno di farina semi-integrale all’alga spirulina. Tra le farciture una crema di salmone, mortadella e pesto di pistacchio e le più classiche come la margherita. E’ stato emozionante, tra gli ospiti – sottolinea – c’era anche Miss Francia». I partecipanti all´evento hanno potuto anche degustare la porchetta di suino nero dei Nebrodi, dell´azienda agricola Il Vecchio Carro, presentata dallo chef Fabrizio Zingale. La mission di Sicicon Valley è internazionalizzare le imprese del territorio «Dopo l´expo realizzato ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, lo scorso marzo con Sicicon Valley, - spiega il presidente dell´associazione Domenico Ferruggia - abbiamo ricevuto dai delegati internazionali presenti, ampi riscontri sulla bontà dei prodotti presentati e sulla bellezza del territorio. In particolare lo chef Garner, intervenuto insieme ad un rappresentante del Comitato economico e sociale del Parlamento europeo di Bruxelles Iskren Kirilov, ha manifestato l´intenzione di collaborare con le nostre realtà locali. E dopo alcuni mesi, sono tornati per provare il cibo siciliano, dallo street food al gourmet, fino alla pizza. Da qui la proposta». L´intento di Sicicon Valley è di offrire al territorio quanti più spazi e opportunità possibili «e quanto accaduto col Club Ferrari di Parigi - aggiunge Ferruggia - è un successo che ci piace comunicare e che intendiamo replicare in vari campi. Stiamo preparando in proposito, a settembre, un evento a Filaga, un hackathon, acronimo di hack e marathon, in collaborazione con Terra 4.0 per replicare questo tipo di connessioni e creare reti». Breve storia di Sicicon Valley Sicicon Valley, che prende il nome dalla famosa Silicon Valley californiana, culla di tante start up, ha sede a San Cipirello, al centro di aggregazione giovanile del Comune. Nasce il 30 dicembre 2017, dall´idea di sue giovani siciliani il presidente Domenico Ferruggia e il vice presidente Manfredi Mercadante, con lo scopo di internazionalizzare quanto più possibile un territorio in difficoltà e dare nuovi spazi agli imprenditori, creando occupazione giovanile con le start-up. Ne fanno parte tra gli altri giovani Valeria Sapienza, Sofia Savagnone, Salvatore Mirto, Rosita Imperiale, Salvatore Di Pisa, Gaetano D´Alessandro.
|