Inserita in Cronaca il 13/11/2013
da Marina Angelo
Riina:«Di Matteo deve morire», solidarietà da Crocetta
«Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire» Sarebbero queste le parole pronunciate dal boss corleonese Totò Riina dopo aver seguito in video l´ultima udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia, dal carcere milanese di Opera
Le parole di Riina sono state ascoltate, secondo quanto scrive «Repubblica», da un agente della polizia penitenziaria. «Quelli lì devono morire, fosse l´ultima cosa che faccio», avrebbe aggiunto il boss, minacciando così tutti i rappresentanti dell´accusa al processo: oltre a Di Matteo, l´aggiunto Vittorio Teresi e i pm Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia. Lunedì scorso, scrive il quotidiano, si è riunito il Comitato per l´ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Francesca Cannizzo, e ha valutato la possibilità di trasferire Di Matteo e la sua famiglia in un´altra località; ma al momento ha deciso di chiedere al ministero dell´Interno un rafforzamento delle misure di sicurezza, con la possibilità di dotare la scorta di Di Matteo del dispositivo Jammer in grado di bloccare i segnali radio dei telecomandi in un raggio di duecento metri. Riina avrebbe parlato anche di «uno che era a Caltanissetta e adesso è a Palermo, uno che si dà un gran da fare». Probabilmente si riferiva all´attuale procuratore di Palermo Roberto Scarpinato.
«La drammatica notizia resa nota oggi, secondo cui il procuratore Di Matteo è nel mirino della mafia per effetto di a una condanna a morte pronunciata da Toto´ Riina, fa emergere la centralità di una lotta alla mafia che oggi come ieri, deve caratterizzare l´impegno delle istituzioni e della società in Sicilia». ha detto il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta.
«Troppo spesso e troppo facilmente si è liquidata la mafia come sconfitta e troppo spesso come estinta. La battaglia che oggi si pone di fronte a noi, deve tenere conto degli interessi vasti su cui si è articolato il sistema mafioso nella nostra regione, ma anche della possibilità che più si disarticola quel sistema, più si alza il livello dello scontro. Occorre una nuova straordinaria mobilitazione della società siciliana, che aiuti a sconfiggere e snidare la mafia in tutti i settori, dal pizzo, al traffico delle sostanze stupefacenti, al malaffare nella pubblica amministrazione». Il Presidente della Regione Rosario Crocetta, ringrazia Di Matteo e tutti i magistrati siciliani che ogni giorno, nell´eroismo del quotidiano, combattono per la nostra libertà.
«Liberarsi dalla mafia – continua il presidente - è l´obiettivo prioritario che tutti noi dobbiamo mettere nella nostra agenda di lavoro per favorire lo sviluppo economico, sociale e civile della Sicilia. La mafia nega la libertà politica, economica, uccide la dignità delle persone. La nostra rivoluzione non può che avere al primo posto proprio la lotta contro la mafia e il malaffare, ovunque esse si annidino. Le vicende di questi mesi e di questi anni, fanno emergere come gli attacchi della mafia siano il tentativo di impedire proprio quel processo di rinnovamento profondo della nostra Isola, che sta avvenendo grazie proprio al lavoro dei magistrati, delle forze dell´ordine, della società e di parte delle Istituzioni siciliane. Siamo con Di Matteo e con tutti coloro che si battono contro quel sistema mafioso che, - conclude Crocetta - come riteneva Falcone, sarà certamente sconfitto nella nostra Isola».
foto:lascatoladelleidee.it
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Commenti |
13/11/2013 - Il PM Nino Di Matteo che indaga sulla trattativa stato-mafia chiama in udienza il capo dello stato napolitano e il capo dei capi, mafiosi, il boss mafioso totò riina lo minaccia di morte dal carcere. Non vi sembra di trovare una certa traccia di continuità e di contiguità? Per me si tratta di complicità, ma posso anche sbagliare (mai sbagliato una analisi in vita mia). Se la casta politica infedele e criminale in associazione alle organizzazioni mafiose dovesse uccidere il PM Nino Di M (Gesualdo Gustavo) |
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