Home    Politica    Cronaca    Salute    Un caffè con...    Sport    Nera    Economia    Cultura    Tempo libero    Gusto    Turismo    Contatti
 
 
 

Inserita in Gusto il 30/03/2018 da Direttore

La Qas´at è una preghiera impressa nella tradizione della pasticceria siciliana. Da Enza Pizzolato la rievocazione gastronomica di una storia ancora fortemente viva

La
Pur non essendo stata una delle migliori dominazioni (nel caso specifico è quanto mai attuale il suo termine, considerati i metodi sanguinari con cui si è imposta e la forte resistenza locale), non paragonabile, come afferma lo stesso Pasquale Hamel, alla civiltà bizantina che aveva già costruito il contesto di civilizzazione e di splendore che faceva dell´isola la perla dell´impero (Siracusa nel 600 d.c. fu capitale dell´impero) e pur non potendo, essa, in alcun modo essere paragonata ai periodi più luminosi per l´isola (periodo normanno e borbonico), quella araba è destinata a lasciare, comunque lo si voglia interpretare, un segno e una impronta nello sviluppo dell’isola e in alcune usanze, modi di fare.

La cucina, naturalmente, non è immune, pur con le mille sfaccettature delle letture che, poi vedremo, ciascuno vuole dare ed effettivamente dà, anche sulla “Cassata”, ad esempio. Doveroso e necessario che si accenda un dibattito.

Sono gli arabi a importare, per primi, nella Trinacria il pistacchio, il cedro, l’arancia amara, la mandorla, il limone e la canna da zucchero, ingredienti che, oggi, sono base di alcune ricette della tradizione siciliana e che, per l’eccezionalità e l’esclusività dei sapori, sono destinati a rappresentare la differenza con le altre tradizioni gastronomiche italiane.

La leggenda vuole, e come in ogni origine incerta si perde nella poesia del racconto e nella sua tradizione, che la realizzazione della prima cassata sia frutto di un caso fortuito, la mescolanza di ricotta e zucchero per lo spuntino notturno di un pastore.

Il nome, infatti, sembra derivare proprio da qui.

C’è, però, io tra questi, chi pensa si tratti del termine arabo quas’at o Kassat.

Il termine indicava la casseruola entro la quale si realizza lo stampo per confezionare questo strepitoso dolce.

Non in ultimo c’è chi ipotizza una origine legata a caseum ovvero al formaggio, quella splendida ricotta a cui è demandato il compito di esaltare il gusto della “Cassata siciliana”.

Nasce, quasi in epoca coeva, la prima versione della cassata, pensata e realizzata al forno.

La tradizione vuole che i cuochi alla corte dell’Emiro stabilitosi a Palermo, avvolgessero l’impasto di ricotta nella pasta frolla e la cucinassero per renderlo una vera torta.

Il dolce, per taluni storici, Pasquale Hamel tra questi, venne, soprattutto, elaborato in periodo normanno, anche io, parzialmente, mi associo a questa teoria, come evoluzione di pietanze preparate dai pastori della Sicilia centro-meridionale.

Tradizione, storia e poesia che nascondono, comunque, prescindendo da chi e sia stato protagonista, l’amore profondo che i siciliani nutrono per questa regina dei dolci.

La trasformazione che segna il passaggio alla cassata siciliana, come tutti la conosciamo, è determinata, nel periodo normanno, ancora una volta, dalle suore del convento della Martorana di Palermo, più famose per avere creato la pasta reale (appunto Martorana), a base di farina di mandorle. Pasta che, con l’evoluzione del dolce finirà con il rivestirlo sulla sua parte esterna laterale quasi a preservarla dal calore e da ogni infiltrazione d’odori che ne potrebbe alterare l’unicità e l’eccezionalità.

Questo impasto dolcissimo, fatto di farina di mandorle e zucchero che sostituì la pasta frolla come involucro, determinò il passaggio dalla cassata al forno a quella a freddo.

È la dominazione spagnola ad introdurre il “Pan di Spagna” e il cioccolato, ingredienti che diventano insostituibili per la cassata siciliana e per plasmare un dolce che il mondo intero ci invidia e che, purtroppo per loro, nessuno riesce ad imitare.

Per concludere il viaggio gastronomico, durante il periodo barocco, la cassata venne arricchita dai canditi.

Inizialmente, la cassata fu scelta quale prodotto della tradizione conventuale femminile siciliana e riservata al solo periodo pasquale.

il documento ufficiale del primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazara del Vallo (era il 1575) si legge, che la cassata è, per antonomasia il dolce “irrinunciabile durante le festività”.

A ricordare la cassata è anche la tradizione orale affidata do splendido proverbio che così recita “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua” ossia “Infelice è chi non può assaporare la cassata la mattina di Pasqua”.

La cassata è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

Per queste ragioni ho il piacere di consigliarvi, con la naturalezza di chi crede fermamente nella identità gastronomica della nostra cucina, di gustare l’adesione perfetta alla storia che ci riserva la cassata di Enza Pizzolato, proprietaria dell’omonima pasticceria in Alcamo.

Innamorato di questo dolce, vera preghiera della gastronomia siciliana, ho voluto dedicargli questa singolare silloge poetica che mi permetto di segnalarvi.

Buona lettura e buon Natale.

Qas´at è preghiera



Velato

il cielo,

è un rincorrersi di luci,

pioggia e vento…

un’incertezza

per ricordare

il martirio

più tragico

dell’umanità insensibile;

lo scampanio bronzeo a lutto,

quello di Bruxelles

e d’ogni luogo al mondo

dove l’uomo celebra la morte

e il patimento dell’Amore.

Uno sparo,

uno scoppio,

ed ecco,

a terra,

il figlio di Dio.



E, poi,

il triduo,

la lavanda dei piedi,

la penitenza,

la mortificazione,

l’umiliazione,

e…

i sepolcri

anche oggi

che il sangue,

sempre rosso ed intenso,

scorre per le strade del mondo,

sono adornati

con calle bianche e grano verde,

e, a seguire,

le celebrazioni

e le processioni

del Venerdì Santo,

la preghiera

che spesso manca,

il dolore di Maria,

la marcia funebre,

le lacrime

sul sepolcro

dell’uomo

che non è più uomo,

oggi che,

mai pentito della sua umanità,

siede accanto

a Dio,

ed è parte,

indissolubile,

di quella Trinità

che comprende,

a pieno,

solo chi,

guarda e legge,

con fede



e si fa, pressante,

lo scampanio,

uno,

cento,

mille,



dove l’uomo

cerca se stesso,

smarrito

nella frenesia

del tempo che scorre

troppo velocemente

e non ti dà

modo di pensare

e occhi per guardare.



E mentre

l’uomo

s’interroga ancora,

sul male,

sul mondo,

su ciò che ha ancora a venire,

sui comandamenti traditi,

le tavole,

imbandite a festa,

le persone che ami,

gli amici,

i figli,

papà e mamma,

anche quando ti guardano dall’alto,

tornano

a brillare

di colori,

s’inseguono sapori

e odori,

e tu…

cristiano

reduce

da un tormentato

e sincero

pentimento,

torni a celebrare Dio,

con i suoi doni,

l’armonia

dei suoi migliori frutti,

e…

pensi,

con sincerità,

a chi,

lontano da te,

tende la mano,

le carestie,

le guerre,

le pestilenze dimenticate,

e … chiede.



E tu,

riconvertito,

doni…

senza tentennare.



Doni anche

Un sorriso,

una carezza,

la parola dolce.



E, qui,

nella perla

meravigliosa del Mediterraneo,

dove il fuoco

erutta ancora

dalle viscere della terra,

e tremano

i monti

quando urtano le faglie,

e soffia,

forte,

il vento caldo

che non smette di ricordarci

che esiste,

più giù,

a Sud,

un mondo che ha bisogno di Noi,

torna,

trionfante,

la cassata,

quell’araba qas´at,

questa "bacinella"

di doni divini,

la pasta reale,

la buona crema di ricotta,

il soffice pan di spagna,

rievocazione storica

di quella dominazione araba,

ch’avevano portato,

a Palermo,

limoni,

cedri,

arance amare,

mandorle

e canna da zucchero.



E sfoglio,

sorridendo,

un po’ incredulo,

quel documento,

ingiallito dal tempo,

del primo sinodo

dei vescovi siculi,

che nel 1575,

a Mazara del Vallo,

oggi

crogiolo di culture

e politiche d’integrazione,

testimonia l’origine antica

di questo dolce colorato,

definito,

a ragione,

come

“irrinunciabile durante le festività”

e che Castrenza,

così amabilmente,

aggrappata

alla tradizione,

come un bimbo

al grembo della madre,

ci regala

nella sua più veritiera

identità.



Dio

è anche questo,

laboriosità

e convivialità,

armonia di sapori

e altruismo,

condivisione

ed integrazione.



Qas´at

preghiera

irrinunciabile

al Dio

di tutti i popoli,

dell’una

e dell’altra sponda

di questo

mare Nostrum,

al Dio

del perdono

e della misericordia,

e più ancora

al Dio

dell’Amore.

Amore,

vero ed irrinunciabile

comandamento

d’ogni uomo.

Amore.



Qas´at è preghiera.



(Antonio Fundarò)

 

ALTRE NOTIZIE

SABATO 21 DICEMBRE CONCERTO GOSPEL-MACERATA
Domani sera , sabato 21 dicembre 2024 alle ore 18:00 presso GRAN SALA CESANELLI SFERISTERIO a MACERATA (MC) ci aspetta un pomeriggio ric...
Leggi tutto
CENA DI BENEFICENZA CON STEFANO TACCONI
Domani , 20 dicembre 2024 ore 20:00 ci sarà una cena di beneficenza con un ospite speciale CHI... ?? STEFANO TACCONI Ex portie...
Leggi tutto
Prevenzione delle truffe agli Anziani: incontro informativo ieri a Favignana
Arma dei Carabinieri e Comune di Favignana uniti per prevenire le truffe ai danni degli anziani. Ieri, presso il Centro Anziani, il luogotenente Leona...
Leggi tutto
Nuovi spazi all’Alberghiero di Castelvetrano con fondi PNRR
Con il Progetto “Nuovi sp@zi per la didattica” l’Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Virgilio Tito...
Leggi tutto
Si è insediata ed è già al lavoro la consulta giovanile comunale di Castellammare del Golfo.
Si è insediata ed è già al lavoro la consulta giovanile comunale di Castellammare del Golfo. Presidente è stato eletto Ga...
Leggi tutto
“SACRO NATALE” CON IL TENORE PIERO MAZZOCCHETTI, IL 20 DICEMBRE, AL CINE-TEATRO OLIMPIA DI CAMPOBELLO
“Sacro Natale” è il titolo del concerto che vedrà protagonista il grande tenore pescarese Piero Mazzocchetti, considerato l’erede di Pav...
Leggi tutto

Video
Guardali tutti

Oggi al Cinema

Orario voli aeroporto Trapani

Oroscopo giornaliero

LUIGI su Prestiti senza busta paga, alcune opportunità:
OFFERTA DI PRESTITO RAPIDA E AFFIDABILE Indirizzo: WhatsApp: +33754190105 E-mail: financec99@gmail.com Grazie


LUIGI su Prestiti senza busta paga, alcune opportunità:
OFFERTA DI PRESTITO RAPIDA E AFFIDABILE Indirizzo: WhatsApp: +33754190105 E-mail: financec99@gmail.com Grazie


Nicola su Il sindaco di Castellammare del Golfo: "Pronti ad ospitare la seconda stagione di Màkari":
In effetti sono tutti rimasti particolarmente attratti da Castelluzzo del Golfo


clorinda su LE OLIMPIADI: TRA MITO E STORIA:
Grazie per l´articolo, è stato molto utile per integrare le conoscenze dei miei alunni impegnati con la maturità 2020


Gioacchino Lentini su Gorghi Tondi: il villaggio perso nel tempo:
Fino al 1945 il villaggio in questione era abitato dai proprietari dei vari caseggiati, che lo popolavano dalla stagione estiva, durante la vendemmia, fino al termine della raccolta delle olive. I bossoli delle cartucce che affiorano dalla vegetazione risalgono a prima del 1998, anno in cui venne istituita la riserva naturale, e da allora nessun cacciatore si è permesso di esercitare bracconaggio all’interno della stessa in quanto porta alla violazione delle normative vigenti per i pos


raffaela vergine su UNA NUOVA CASA PER I CANI PIÙ BISOGNOSI:
lodevole l´iniziativa ma sarebbe bene finanziare campagne di sterilizzazione di massa sopratutto dalle grandi associazioni nazionali che potrebbero anche spingere sul governo a legiferare l´obbligo della sterilizzazione. Invece la parola sterilizzazione viene usata da pochi o da nessuno .


Claudia Cardinale su Al Giotto Park tutti i giorni giostre a solo un euro:
E aperto


Antonio Lufrano su Oggi il Decreto del Ministero sulla ´Campagna di pesca del tonno rosso – Anno 2019´. A Favignana si torna a pescare:
Se riceveremo altri comunicati li pubblicheremo.


Giorgio pACE su Oggi il Decreto del Ministero sulla ´Campagna di pesca del tonno rosso – Anno 2019´. A Favignana si torna a pescare:
Gradirei essere aggiornato in previsione di condurre Gruppi di Soci CAI (Club Alpino Italiano) ad assistere, come ho già fatto alcuni anni prima della chiusura, alle attività della pesca, dalla calate delle reti, alla lavorazione. Grazie, cordiali saluti e Buona Pasqua. Giorgio Pace


Antonio su VIII GRANFONDO DELLE VALLI SEGESTANE:
Da 3 anni che partecipiamo a questa gara e ogni anno è sempre un´emozione incredibile, la gara è abbastanza dura ma la bellezza del paesaggio e gli innumerevoli single track, sono la ricompensa alla fatica. Una Granfondo diversa che ogni appassionato dovrebbe fare.


TrapaniOk - registrazione Tribunale di Palermo n° 17/2014 - Direttore responsabile Antonio Pasquale Lufrano

Via N. Turrisi, 13 - 90139 Palermo - iscritta al ROC n. 17155 ISSN: 2037-1152 - P.Iva: 05763290821

Tutti i diritti riservati. Le immagini, i video e i contenuti di questo sito web sono di proprietà di TrapaniOk. Ogni utilizzo del materiale on-line senza consenso scritto è assolutamente vietato

Cookie policy | Privacy policy

powered by
First Web