Inserita in Cronaca il 11/11/2013
da Marina Angelo
Torna ad Erice la statua di San Martino
«Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta», questa è la storia di Martino di Tours così come tramanda Sulpicio Severo, suo discepolo, che narra come Martino, nel 327, sia fuggito a 10 anni da casa a Ticinum, l´attuale Pavia, per opporsi al volere del padre, il quale - ex ufficiale - vuole indirizzarlo alla carriera militare. Nel corso della fuga Martino incontra una famiglia di cristiani che, dopo averlo rifocillato, lo convince a tornare a casa. Martino colpito da questo incontro decide di abbracciare la fede del Vangelo. Protettore delle arti e della cultura, Martino lotterà per tutta la vita contro ingiustizie e oppressioni, anche quelle esercitate per motivi politici o religiosi. Morto nel 397, mentre è in visita pastorale a Candes, sarà il primo non martire a ricevere gli onori degli altari.
In occasione della festa del santo oggi torna ad Erice la Statua di San Martino a cavallo che rappresenta il momento in cui il santo divide la sua cappa con il povero. La statua è stata ricollocata in chiesa dopo il restauro degli anni scorsi che aveva riportato l’immagine al suo antico splendore.
L’opera d’arte realizzata in legno intagliato, dorato e dipinto è opera della metà del secolo XVI dello scultore ericino Curatolo. Sono stati inoltre ricollocati nei loro luoghi di origine numerosi arredi, quali per esempio, i candelieri e le pigne dell’altare maggiore e restaurate, per essere usate durante la celebrazioni, le sacre suppellettili, quali il turibolo.
La chiesa di San Martino ad Erice è uno scrigno di opere d’arte che vanno dal secolo XV al XIX.
Oggi, al termine della celebrazione eucaristica, la prima presieduta dal vescovo Fragnelli ad Erice, ci sarà un momento di fraternità con i tradizionali sapori di San Martino (muffuletti, dolci, biscotti, vino cotto, castagne ...).
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