Inserita in Cronaca il 08/11/2013
da Michele Caltagirone
Comunità ´Pinocchio´ di Bonagia, arriva la controreplica della Cgil
In riferimento alla nota di replica dei rappresentanti della comunità per minori extracomunitari non accompagnati “Pinocchio” di Bonagia al comunicato diramato dall´ufficio stampa del sindacato il 6 ottobre scorso, il segretario provinciale della Filcams Cgil Vito Gancitano interviene ritenendo quanto affermato nella nota della cooperativa Sirio “un´ esplicita conferma della situazione denunciata”. Come affermato dalla cooperativa Sirio, che gestisce la comunità, i locali hanno subito “devastazioni e furti” e vi sono state “minacce e aggressioni agli assistenti sociali, agli educatori e agli operatori, sequestri di persona e azioni di protesta degli ospiti del centro”, già nel mese di agosto e che il 2 ottobre, il Comune di Valderice segnalava alle autorità preposte che la struttura non risultava più agibile. “Nonostante ciò – risponde Gancitano - i dipendenti sono rimasti a lavorare in quella struttura, anche nelle ore notturne, da soli e in una condizione di pericolo dovuta a problemi ambientali e strutturali”. La Filcams Cgil conferma, pertanto, il contenuto della propria denuncia, senza alcun timore di dimostrare le proprie affermazioni in tutte le sedi che i responsabili della cooperativa Sirio riterranno necessarie. Per il segretario Gancitano “risulta, poi, del tutto falsa l’affermazione dei responsabili della cooperativa di non essere stati sollecitati, prima del comunicato stampa, a trovare una soluzione per il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti, poich´ a fine luglio la Filcams Cgil ha incontrato i responsabili della cooperativa nei locali dell´organizzazione sindacale per pianificare il pagamento delle retribuzioni a tutti i dipendenti. L’incontro è stato, però, infruttuoso, perch´ non è pervenuto da parte dei responsabili della cooperativa Sirio nessun segnale di apertura in tal senso. Cosicch´ è stato dato mandato al legale della Filcams Cgil di recuperare le buste paga, che l’azienda si rifiutava di rilasciare ad alcuni dipendenti, al fine di recuperare le somme spettanti ai lavoratori”.
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