Inserita in Economia il 29/11/2017
da Direttore
Tassa sui rifiuti : circolare del Mef con richiesta di rimborso
A seguito di una interrogazione rivolta al Mef si è appurata la illegittimità dei calcoli effettuati da alcuni Comuni per il conteggio della TARI. Con una circolare il Ministero dell’Economia e Finanza ha chiarito che il contribuente ha il diritto di chiedere al proprio Comune il rimborso nel caso abbia riscontrato che sia stato effettuato un calcolo errato della parte variabile della tassa dei rifiuto.
Quest’ ultima quota variabile deve essere conteggiata una sola volta per tutte le pertinenze dell’abitazione principale. Naturalmente son cominciati i rimpalli di responsabilità, sport caratteristico della politica italiana.
Da una parte il sottosegretario alle Finanze, Pier Paolo Baretta, ha affermato che “ la legge era chiara e che le interpretazioni normative sulla Tari non avrebbero dovuto esserci “ mentre della IFEL ( la fondazione dell’Anci che si occupa di tributi locali per conto dei Comuni) Guido Castelli ha asserito che “ la materia non era chiara tanto che Ancitel, una controllata del´Anci che si occupa di assistenza ai Comuni, già nel 2014 consigliava di applicare per la quota variabile della Tari la stessa tariffa applicata ai locali principali “. A parte le polemiche che lasciano il tempo che trovano. A conti fatti sono quattro anni di rimborsi e la circolare ministeriale costringerà una buona parte dei Comuni italiani a calcolare d’ora in avanti “ la quota variabile della Tari una sola volta “.
Periodicamente sul panorama fiscale nazionale, oppresso da imposte dirette e indirette, statali, comunali regionali e balzelli vari, le sorprese non mancano. Pare che chi governa o gestisce la cosa pubblica, vista la situazione finanziaria catastrofica che attanaglia il nostro Paese, trovano la maniera di imporre al contribuente oneri altre quelli consentiti da leggi e regolamenti. Per il rimborso delle somme versate in eccedenza occorre presentare apposita istanza entro 5 anni - che è il tempo di prescrizione di questa imposta - dal pagamento della stessa.
Va inviata ,quindi, domanda al gestore della Tari del Comune di competenza unendo un´istanza di ricalcolo e rimborso, con raccomandata A/R, chiedendo il ricalcolo del tributo, lo sgravio degli importi illegittimamente richiesti e il rimborso di quanto pagato in eccesso oltre spese e interessi. Il Comune deve rispondere entro 90 giorni dalla data della richiesta e ha 180 giorni di tempo per l´effettiva restituzione delle somme.
Se il Comune e/o il gestore rigettano espressamente la domanda si può proporre ricorso davanti alla Commissione Tributaria Provinciale competente, entro 60 giorni dalla notifica del rigetto. Se invece il Comune non risponde o non restituisce la differenza, è possibile impugnare il tutto e ricorrere alla stessa Commissione. Molti contribuenti vista la farraginosità della procedura per il rimborso rinuncerà ad intraprendere un iter.
Francesco Gallo
|
|
|
|
|
|
|