Inserita in Cultura il 25/11/2017
da Direttore
“I CALABRESI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E NEL FATIDICO 1917"
Ad Ardore marina, nei locali della biblioteca comunale, si è celebrata una conferenza denominata “I CALABRESI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E NEL FATIDICO 1917”. Un pubblico numeroso e di tutte le età, ha avuto modo di ascoltare relazioni di livello che hanno fornito numerosi spunti e fatto emergere fatti e dati a tanti ancora sconosciuti. La relazione del Gen. Martinello ha ad esempio elencato le Brigate composte per lo più da calabresi: la “Brescia, Ferrara, Catanzaro, Udine, Jonio e Cosenza”, facendo notare l’alta percentuale di soldati che la Calabria fornì nella grande guerra, ben 177 mila uomini, e ricordando molte gesta eroiche tra cui spiccò quella dei “ragazzi del 99” (i giovanissimi nati nel 1899 e spediti al fronte); il Ten. Cafarelli ha invece citato alcuni soldati locridei entrati nella storia per il valore dimostrato: il Cap. Spagnolo di Bovalino la cui famiglia donò ben sette fratelli al fronte. Mai né prima né dopo successe che sette fratelli partirono tutti contemporaneamente per la guerra. E poi ci fu il Colonnello Vadalà di Ciminà che con le sue 18 medaglie al valore rappresenta un vero record per il nostro esercito. Il dott. Santoro ha invece relazionato raccontandoci la storia della Brigata Catanzaro, nata nel marzo 1915 e poi definitivamente annientata nella seconda guerra mondiale, nel 1941 in Africa. La Brigata Catanzaro, combattendo quasi sempre in prima linea, fu probabilmente la più eroica delle Brigate e subì anche, probabilmente ingiustamente, ben due decimazioni; dei 94 caduti ardoresi nella prima guerra ben 6 facevano parte di questa gloriosa Brigata. Le successive relazioni ha riguardato la figura dell’ardorese Misiano, un oppositore alla guerra, curata dal dott. Scarfò e delle traversie passate degli ardoresi in quella guerra da parte del sindaco Grenci che ha patrocinato con l’amministrazione comunale l’incontro assieme alla sezione di ardore dell’ANMIG il cui rappresentante, Gianfranco Sorbara, ha anch’esso portato i propri saluti e fatto cenno all’importanza della memoria storica e della trasmissione di quest’ultima alle giovani generazioni. Il convegno è stato ideato e principalmente organizzato dall’ing. Duccio Mallamaci, ardorese vissuto per lungo tempo a Torino, che con molta passione ha portato la propria testimonianza con dovizia di particolari avendo avuto il nonno tra i caduti.
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